La passione e la voglia di farla diventare una professione vera le ha ereditate da papà Enken. Di certo non teme la velocità. “Nessuna paura, anzi è tutto molto adrenalinico e mi piace”. Diciassette anni, di Dossena, Martina Omacini vanta – potremmo dire – già un alloro nazionale come navigatrice da rally. Il 6 e 7 dicembre scorsi, a San Vendemiano (Treviso), ha vinto il “Rally Italia Talent”, organizzato da Aci Italia e giunto alla nona edizione. Manifestazione da cui poi emergono i grandi piloti e navigatori per rally.
L’obiettivo dell’evento è “insegnare i principi fondamentali per l’Educazione alla sicurezza stradale (Guida sicura) e successivamente l’individuazione (Premi finali) di talenti da inserire e supportare nell’automobilismo sportivo – settore rally (Piloti e Navigatori)”.
Otto le categorie in gara. Martina ha conquistato il titolo nazionale nell’under 18 (la più giovane è l’under 16), sbaragliando la concorrenza di decine di sfidanti arrivati da tutta Italia. Le prime selezioni lo scorso luglio all’autodromo di Monza, da dove sono usciti i semifinalisti, quini le finali nel Trevigiano, all’inizio di dicembre.
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Ad accompagnare Martina (studentessa al quarto anno dell’istituto Natta di Bergamo), c’era papà Enken, agente commerciale ma da sempre con la passione per i rally: è stato navigatore dal 2005 al 2016, con ottimi piazzamenti anche nel rally Prealpi orobiche. “Fin da piccolo – racconta – portavo Martina a condividere la mia passione. Così, quest’anno, ho provato a iscriverla al Rally Italia Talent, un evento che, in prospettiva, ha poi spessissimo portato i partecipanti a diventare professionisti di questo sport, come Piero Ometto, attuale campione italiano”. E tra i giudici della gara di Treviso c’erano campioni navigatori, come Gigi Pirollo, mondiale nel 1989.
Prima le prove teoriche, quindi quelle pratiche, con simulatori ma anche in auto. In mano a Martina il Roadbook, con cui doveva indicare al pilota percorsi e trasferimenti in tempi esatti. Alla fine Martina ha conquistato il miglior risultato della sua categoria (maschi e femmine competono insieme). Era la prima gara, un esordio. “Sono stata felicissima – racconta – è andata fin troppo bene. Ho sempre seguito mio padre nei rally e mi sono appassionata. La velocità non mi fa paura, anzi mi dà tanta adrenalina. Per la prima volta l’ho detto anche ai miei compagni di scuola di questa passione: tutti incuriositi, qualcuno non ci credeva. Sono solo all’inizio, ma, perché no, sogno già che possa diventare una professione”.
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Domenica 11 dicembre 2022