“Il suono di queste campane è quello antico. Come lo era nel Medioevo. Perché queste campane sono state conservate durante la Seconda Guerra mondiale: la chiesa custodiva la reliquia della Sacra Spina e per tale motivo non furono fuse”. Giovanni Milesi racconta di una storia secolare che ancora appassiona e giunge con il suo suono fino a noi. Le otto campane del castello di San Giovanni Bianco sono della fonderia Monzini, anno 1867, con un suono che è quello di una volta. Sono le campane che in questi giorni risuonano a festa per la solennità della Sacra Spina: la ottava, di due tonnellate, dedicata alla Madonna, la settima alla reliquia.
Si suonano come un tempo (non sono elettrificate), a corda: grazie anche a un gruppo di giovani che continua una tradizione antichissima. Con Giovanni Milesi (nel video) ci sono Stefano Maini, Antonella Sonzogni, Dario Belotti, Sara Pirola, Martina e Giacomo Verdi. A loro il compito di annunciare le celebrazioni nella prepositurale di San Giovanni Bianco durante questi giorni di festa.
In cima al campanile, invece, c’è Dario Belotti, 24 anni, a suonare “a martello” o “a festa”, le stesse otto campane. Ha iniziato all’età di 11 anni e da allora ha acquisito una grandissima abilità. La festa della Sacra Spina di San Giovanni Bianco – che avrà il suo culmine il 25 e 26 marzo – è una delle poche possibilità per “allenarsi”. Dario si esibisce in suonate tipiche delle parrocchie orobiche, da Albino a Zogno. Annunciando quella che sarà la grande festa per San Giovanni Bianco e tutta la Valle Brembana.
Venerdì 24 marzo 2023