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Due infarti alle spalle, Annovazzi in vetta al Nanga Parbat: per il muratore di Valtorta il quinto Ottomila

In vetta al Nanga Parbat, 8.126 metri, la nona montagna più alta della Terra, la seconda più difficile dopo il K2: il 3 luglio, in Himalaya. La conquista – ed è il quinto Ottomila – è di Valerio Annovazzi, 65 anni, originario di Valtorta, muratore, camionista in giro per l’Europa per 15 anni, poi ancora muratore. Era arrivato a pesare quasi cento chili, era un fumatore, poi la decisione di cambiare vita.

Ora è pensionato con la passione dell’alpinismo vero, da una decina d’anni. In pratica da quando venne colpito da infarto (due volte) e decise – dopo una vita sedentaria – di iniziare a camminare. Conobbe alcuni amici appassionati di arrampicata in Val Brembana e iniziò la sua seconda vita, passando dalle autostrade di asfalto alle pareti più alte del mondo.

E di strada ora ne ha fatta Annovazzi – residente a Primaluna e ora a Introbio, nella lecchese Valsassina, dove da giovane aveva iniziato a lavorare -. Dopo lunghe “passeggiate” in Asia e in Sudamerica, nel 2014 va all’assalto delle vette himalayane: il primo Ottomila è il Cho Oyu, 8.201 metri. Poi seguiranno il Manaslu (8.156) e il Gasherbrum II (8.035 ). Nel 2018 deve rinunciare al Makalu, altro Ottomila, a pochi metri dalla vetta. Nel 2019 conquista il Broad Peak, catena del Karakorum, tra Cina e Pakistan.

Valerio Annovazzi

E il 3 luglio scorso – ancora senza ossigeno supplementare – il Nanga Parbat. Poco prima di lui ci era arrivato Mario Vielmo, alpinista veneto al 13° Ottomila. Nel tardo pomeriggio sono saliti in vetta con lui anche il veneto Nicola Bonaiti, l’argentino Juan Pablo Toro e il pakistano Muhammed Hussein.

Originario di Valtorta, dove ha trascorso l’infanzia e ha ancora i cugini, ha vissuto per anni a Primaluna ora a Introbio, con la moglie Giuliana. Due figli grandi. Ma il legame con Valtorta è rimasto – dicono nel paese della Valle Stabina – e spesso, torna, soprattutto in estate. Sul Gasherbrum rischiò la vita bloccato in campo intermedio, causa maltempo, a 6.500 metri: rimase tre giorni senza mangiare. Venne soccorso e accompagnato a valle da tre alpinisti spagnoli. Più volte ha detto alla moglie Giuliana che la cima raggiunta sarebbe stata l’ultima. Chissà se stavolta manterrà la promessa, il muratore-camionista di Valtorta.

Sabato 8 luglio 2023

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