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Sci: stagione al termine, ma a Carona non è mai iniziata. Un danno economico per la valle

Stagione sciistica 2021-2022 ormai agli sgoccioli. I prossimi, con ogni probabilità, saranno gli ultimi due weekend di discese anche in Val Brembana (sul Pora e a Gromo, in Val Seriana, non si scia già più). Valtorta-Bobbio ha annunciato da tempo la chiusura dal 4 aprile, e anche per Foppolo il 3 aprile dovrebbe essere l’ultimo giorno di sciate. Un’eventuale coda di aperture nei fine settimana per Montebello e Quarta Baita sarà decisa nei prossimi giorni, molto dipenderà dall’affluenza il prossimo weekend e dalle condizioni meteo (sono attesi ancora giorni con temperature rigide e qualche fiocco a metà della settimana 27 marzo-3 aprile).

Si tirano, quindi, le prime somme, i bilanci di questa stagione, dopo due anni di stop causa pandemia. Se a Piazzatorre la stagione non è mai iniziata per oggettive condizioni meteo sfavorevoli (mancanza di neve e difficoltà di innevamento programmato per carenza di bacino), diverse le considerazioni che si possono fare per Carona.

CARONA, STAGIONE MAI INIZIATA

A Carona, il nuovo proprietario-gestore, la “Sviluppo Monte Poieto” di Stefano Dentella, è riuscito ad aprire solo la seggiovia del Valgussera, e solo per due weekend a marzo. Le reti di protezione sulla pista ora sono state tolte, e il 26-27 marzo l’impianto sarà chiuso. Difficile, a questo punto, immaginare che Caronaskiarea possa aprire altro, quando tutti gli altri chiudono e siamo ormai ad aprile. Il danno, quindi, all’economia della valle (oltre che per i gestori, ovviamente) c’è stato: il mondo neve rappresenta per la Val Brembana uno dei motori principali del turismo, capace di creare un indotto – secondo le stime – di almeno 500 posti di lavoro (il solo comprensorio Foppolo-Carona).

Le piste di Foppolo in questi giorni

VALGUSSERA APERTO SOLO A MARZO, DUE WEEKEND

La domanda: si poteva fare meglio? Si poteva aprire prima, anche solo il Valgussera? Alcune attenuanti oggettive ci sono. Il nuovo gestore ha vinto all’asta gli impianti di Val Carisole il 5 ottobre 2021, il rogito è arrivato poi solo a inizio dicembre. Tempi, quindi, strettissimi per preparare piste e impianti e – soprattutto – per organizzare i collaudi ministeriali. Poi – è stata più volte il motivo addotto dalla gestione – la difficoltà di trovare un caposervizio per collaudare e aprire la seggiovia del Conca Nevosa. Più volte annunciata, l’apertura del comprensorio, di fatto, non è mai avvenuta: eppure le piste sono state preparate, con metri e metri cubi di neve sparata, sia su Conca Nevosa sia sul Valgussera.

Finalmente il 5 marzo l’apertura della seggiovia del Valgussera, per soli due weekend con la “beffa” – per gli sciatori e l’immagine del comprensorio – della necessità di avere due skipass per poter sciare su Montebello, Quarta Baita e Valgussera. La salita, infatti, era possibile solo da Foppolo. A questo punto la domanda che si pongono molti è, perché, almeno il Valgussera (che non necessitava di una figura tecnica particolare per aprire, come il Conca Nevosa), non è stato aperto a dicembre e si è atteso – invano – di poter aprire la seggiovia da Carona? Difficoltà oggettive ma anche scelte che hanno penalizzato sicuramente il comprensorio e il turismo.

IL FUTURO: OCCORRE UN’INTESA SUBITO TRA I DUE GESTORI

A questo punto non resta che guardare già alla prossima stagione, tenendo sempre ben presente quanto vale per l’economia turistica della Valle Brembana un comprensorio come quello di Foppolo-Carona che, fino a pochi anni fa, portava sul territorio una media di oltre centomila persone in quattro mesi. Perderlo o farlo funzionare azzoppato sarebbe un peccato.

Due le considerazioni: Foppolo, in una stagione avara di neve come quella che si sta per concludere, ha dimostrato di fatto che ha un futuro, rispetto ad altre stazioni orobiche. Ci sono altitudine (piste a 2.100 metri ed esposizione) e disponibilità naturale di innevamento grazie al lago Moro. Senza dimenticare un “brand”, il nome di Foppolo, comunque storico. Con solo due seggiovie, quest’anno, Foppolo ha avuto una media di 1.500-2.000 primi ingressi nei fine settimana, molto meno nei giorni feriali.

L’OSTACOLO: LA FRAMMENTAZIONE

D’altro canto la frammentazione di proprietà e gestione con Carona oltre ai contenziosi ancora in atto, mettono continuamente a rischio aperture e immagine dell’intera stazione. Gli attori principali restano 3-4: la Devil Peak (e la Montecarisole) di Giacomo Martignon, la “Sviluppo Monte Poieto” di Stefano Dentella, il Comune di Foppolo. Tra questi tre ci sono un intreccio incredibile di proprietà: c’è chi ha seggiovie e non i terreni su cui poggiano, o viceversa, chi ha la proprietà ma non la disponibilità degli impianti, chi usa reti idriche o energia elettrica di altri. Senza trovare accordi in modo definitivo, sarà molto difficile partire ogni anno con un’immagine positiva del comprensorio. E persino lo skipass unico rischia di restare lontano. Quello che ormai tutti chiedono, comunità e sciatori, è che – chiusa questa stagione – ci si metta al tavolo, ora (senza attendere novembre) – per trovare un’intesa. Le potenzialità per fare ancora di Foppolo-Carona (e, perché no, anche San Simone che ora ha i fondi per riaprire) una grande stazione sciistica ci sono tutte.

Venerdì 25 marzo 2022

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