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Matteo Ruggeri da San Giovanni Bianco

Matteo Ruggeri, terzino sinistro e centrocampista dell’Atalanta, è nato a San Giovanni Bianco l’11 luglio 2002 ma è cresciuto a Zogno, dove ha mosso i primi passi sul locale campo di calcio prima di entrare nel settore giovanile dell’Atalanta nel 2011.

Non tirare forte, rischi di far male gli altri bambini” gli diceva Alessandro Bonacina, suo allenatore alla Polisportiva Zognese. Poi, dai campi della Val Brembana al Gewiss Stadium, ma nel mezzo uno scudetto con gli Allievi B, una Supercoppa con la Primavera e la finale degli Europei Under17.

Un giocatore che rappresenta perfettamente il modello nerazzurro: arrivato a Zingonia a soli nove anni ha completato tutta la trafila prevista per le giovanili fino a esordire in prima squadra e ora potrebbe rappresentare il nuovo che avanza, con quella naturalezza che ha già conquistato tutti, come raccontato dal papà Ermanno a L’Eco di Bergamo: “Appena può, inforca la sua bicicletta e va a vedere la Zognese o le sfide di CSI a sette. Basta che sia calcio. Lui è fatto così, la sua qualità migliore è non sentire la pressione. È un ragazzo tranquillo”.

E di partite dove la pressione la vivi intensamente ne ha già fatte diverse, visti i successi a livello giovanile e i trascorsi nelle varie fasce della Nazionale. Ma quando l’Atalanta lancia un giocatore, c’è sempre un’attenzione particolare, il vivaio nerazzurro è sempre stato prodigo di sorprese e fucina di nuovi campioni.

Prima l’esordio per pochi minuti contro i “Reds” del Liverpool, poi la scelta di Gasperini, per l’assenza di Robin Gosens, di lanciarlo titolare sulla fascia sinistra per tutti i 90 minuti contro l’Inter, una gara ad alta intensità considerate le ambizioni delle due squadre. Ma l’atalantino è umile e concreto, non si monta la testa: “Esordire in Serie A è un sogno, con sacrifici e uno stile di vita sano si può arrivare a questi livelli”. Forse basta avere tanta lucidità e un pizzico di sana follia nel credere nei propri sogni.

Anche la favola appena iniziata del nostro Matteo Ruggeri può quindi diventare una esaltante realtà.

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