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L’appello di 240 medici, anche dalla Val Brembana: “Burocrazia impazzita. Lasciateci curare”

Burocrazia impazzita. Troppa, che impedisce loro di fare i medici, di curare i pazienti. Con un lavoro che arriva a 12 ore al giorno, a rispondere al telefono per incombenze puramente amministrative, a gestire tamponi e quarantene di centinaia di persone. Chiedono che si cambi, alla svelta, prima che altri lascino il servizio. Chiedono che si tolgano incombenze puramente burocratiche, che il lavoro venga snellito e si possa così tornare a curare le persone.

La dottoressa Tullia Mastropietro
di San Giovanni Bianco

Questo l’appello che, in sintesi, arriva da 240 medici di medicina generale, di tutta la provincia di Bergamo (su 609 in servizio), tra cui molti della Valle Brembana. A scrivere la lettera, indirizzata alla dirigenza dell’Ats (oggi è previsto un incontro con il direttore generale Massimo Giupponi) un comitato di sei medici di cui fa parte anche TULLIA MASTROPIETRO, di San Giovanni Bianco, referente dei medici della media e bassa Valle Brembana. Scrivono a nome appunto di almeno 240 medici che hanno sottoscritto la petizione. La situazione sta diventando critica: in Bergamasca mancano 120 medici, anche in Valle Brembana, da mesi è emergenza. Tra gli ultimi episodi il dimezzamento dei pazienti di un medico di San Giovanni Bianco (perché entrato in formazione) che ha costretto 400 persone a scegliere un medico fuori paese.

“La nostra attività – scrivono nel documento – è stata stravolta dall’emergenza. In particolare la quarta ondata ci ha visti al centro di una gestione burocratica impazzita e incontrollata che ha portato all’estensione del nostro impegno e orario lavorativo a limiti non sostenibili. E ciò ci sta rendendo molto difficile curare i pazienti”.

Situazione che ha convinto diversi medici ad abbandonare il servizio e altri sarebbero pronti a seguirli. “Siamo terrorizzati davanti alla prospettiva che il territorio possa perdere tutti questi sanitari. La medicina generale sarebbe al collasso e i pazienti non potrebbero più essere assistiti”. I medici scrivono di “cittadini smarriti in un sistema confuso e iperinformatizzato dove gli ultimi e i fragili hanno solo noi come punto di riferimento”. E il pensiero va ai tanti anziani che dovrebbero districarsi tra pin, password, codici, spid e quant’altro.

Le code all’Ats di Zogno per scegliere il medico a inizio gennaio (Copyright Valbrembanaweb)

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Alla fine i medici chieono di snellire il loro servizio, di ridurre il carico di lavoro, soprattutto quello burocratico. E appunto di poter tornare a curare le persone, il lavoro di un medico. Oggi, 26 gennaio, l’incontro con il direttore generale.

Mercoledì 26 gennaio 2022

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