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Bloccato nella neve sulla strada del Dordona, col suo carro funebre. Ragazzi di Foppolo lo salvano

Sono le 19,30 di venerdì 5 gennaio: i quattro ragazzi che lavorano agli impianti di risalita di Foppolo riescono a raggiungere in motoslitta il rifugio Dordona, a 1.900 metri di quota. Nevica, c’è buio, la salita da Foppolo difficile e rischiosissima anche per loro. Ma ce la fanno: salvano la vita a un 37enne di Milano (ma con i genitori di Piazza Brembana) che, incredibilmente, si era “avventurato” con un carro funebre sulla strada che da Fusine (Sondrio) sale appunto al rifugio e al valico di 2.000 metri del Dordona, a Foppolo.

L’uomo, vestito da cerimonia funebre (quindi leggera), doveva portare una salma a Milano, partendo da Colico. Volendo salutare i genitori a Piazza Brembana – così avrebbe raccontato ai soccorritori – ha imboccato la strada (per diversi chilometri sterrata e sempre chiusa in inverno) che porta al passo Dordona, “consigliato” dal navigatore del carro funebre. Salvo trovarsi bloccato nella bufera di neve dopo circa un chilometro dal bivio con la provinciale. Ciò nonostante… non ha desistito. E, anziché, fare dietrofront a piedi, si è incamminato per oltre dieci chilometri fino a raggiungere il rifugio Dordona, alle 17. Qui il segnale del telefono finalmente prendeva, e ha chiamato i soccorsi. I primi ad arrivare, in motoslitta, appunto, i ragazzi di Foppolo, Giorgio Frassoni, Luca Cattaneo, di Foppolo, Paolo Scuri di Branzi, guidati da Alessandro Gherardi, vicesindaco di Foppolo: “Era immobile, non parlava, gelato. Gli abbiamo dato calze e scarpe, e acceso un fuoco per scaldarlo”.

Altre ore in quelle condizioni e, probabilmente, sarebbe finita molto male. Caricato sulla motoslitta è stato portato a Foppolo. E da qui all’ospedale di San Giovanni Bianco. Alla fine senza gravi conseguenze, se non l’enorme spavento di restare abbandonato lassù in mezzo ai monti.

Sabato 6 gennaio 2024

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