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Appello al premier Draghi ed al Ministro dell’Economia

Giovedì, 18 febbraio 2021

Come ben noto, a poche ore dalla preannunciata riapertura degli impianti sciistici e quando l’intera macchina organizzativa era pronta ad accogliere le migliaia di turisti nelle nostre stazioni invernali, nel pieno rispetto dei criteri di sicurezza sanitaria preventivamente concordati tra Stato e Regioni, è giunto l’alt da parte del Ministero della Salute, sentito il parere del suo consulente.

Una simile proditoria decisione non poteva che provocare indignazione da parte dell’intera filiera dello sci, unita alla preoccupazione per le conseguenze sociali ed economiche della cancellazione completa di fatto della stagione invernale, mai iniziata.

Alcune autorevoli organizzazioni del territorio hanno già levato la loro protesta ed in tale quadro si inserisce la lettera che porta il numero di protocollo 1396/11/13 ed è stata redatta lo scorso martedì 16 a Piazza Brembana all’indirizzo del Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Mario Draghi e del Ministro dell’Economia Dott. Daniele Franco:

«Illustrissimi, a seguito del provvedimento del Ministro della Salute Roberto Speranza, che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, emanato soltanto a poche ore dalla riapertura degli impianti prevista per ieri;

considerato che tutte le aziende del settore si erano preparate alla riapertura, attesa da mesi e annunciata da diverse settimane, con acquisti, assunzione di personale, preparazione delle piste e i rifugi pronti ad accogliere gli sciatori;

rilevato che questa ulteriore proroga dell’ultimo secondo, dà un ulteriore colpo gravissimo a un settore che stava faticosamente riavviando la propria macchina organizzativa chiudendo nella pratica con un nulla di fatto la stagione invernale 2020/2021, che effettivamente non ha mai potuto iniziare;

considerato che la montagna, finora dimenticata, merita rispetto e attenzione, perché lo sci non è solo uno sport o un gioco, ma un’azienda turistica importante di tutto il territorio nazionale;

con la presente, si chiede, all’interno dei provvedimenti ristori, particolare attenzione e priorità assoluta per le categorie del settore della montagna, già fortemente penalizzate sia nei contenuti che nei tempi, in cui vengono deliberati e comunicati questi provvedimenti, che sono palesemente incompatibili con i canoni di buona gestione.

RingraziandoVi anticipatamente per l’attenzione, e fiducioso dell’accoglimento dell’istanza, porgo cordiali saluti».

In calce i timbri e le firme di

  • Giampietro Calegari, presidente della Comunità Montana Valle Seriana
  • Pietro Orrù, presidente della Comunità Montana Valle di Scalve
  • Jonathan Lobati, presidente della Comunità Montana Valle Brembana
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