Il portale della Valle Brembana e delle Orobie

spot_imgspot_imgspot_imgspot_img
HomeRedazionaleNóter de BèrghemL’ipotesi di Bertolaso: dieci milioni di lombardi vaccinati entro giugno

L’ipotesi di Bertolaso: dieci milioni di lombardi vaccinati entro giugno

Mercoledì, 3 febbraio 2021

Le premesse sembrano al momento remare contro e sono tutte originate dalla gestione centralizzata dell’emergenza nelle sole mani di un commissario da molti giudicato problematico: i ritardi delle aziende produttrici di vaccini, le difficoltà logistiche di stoccaggio, le limitazioni all’utilizzo delle figure sanitarie di supporto, la mancanza di un serio piano vaccinale.

Eppure la Regione Lombardia, dopo aver superato indenne la mozione di sfiducia delle opposizioni, mostra segnali chiari di voler perseguire con grande serietà la vaccinazione di massa dei quasi dieci milioni di lombardi ed a questo scopo ha deciso di affidare il coordinamento delle operazioni a Guido Bertolaso.

L’ex capo della Protezione Civile, al quale si deve pure la realizzazione record lo scorso anno dell’Ospedale in Fiera, nel suo ruolo di consulente non percepirà un solo euro, la sua partecipazione è a costo zero nonostante sia previsto un impegno di 7 giorni su 7, 24 ore su 24.

Per Attilio Fontana Presidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, la sua vice ed assessore alla Sanità e l’assessore alla Protezione Civile Pietro Foroni, ovvero la governance che gestirà il progetto, l’obiettivo di vaccinare i lombardi «entro giugno, è assolutamente possibile». Resterà escluso solo il milione e mezzo di under 17 anni mentre la popolazione a più alto rischio compresi gli over 80 sarà vaccinata già nelle prossime settimane.

Per raggiungere l’obiettivo si pensa di coinvolgere tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie della regione, l’Areu, le Asst, ma si cercherà anche un’integrazione con la Protezione Civile, il volontariato, la Croce Rossa, gli Alpini, i Carabinieri in congedo, i medici di famiglia ed i medici in pensione.

Secondo Bertolaso «in Lombardia ci sono oltre 400 strutture di protezione civile che possono garantire la presenza di oltre 20 mila volontari». Per consentire al volontariato di partecipare consapevolmente a questa fondamentale iniziativa sono tuttavia indispensabili interventi legislativi, ed è proprio questo che impone il punto di domanda sulla scadenza dell’operazione.

spot_img