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“Scasada del Zenerù”: tradizionale rito di fine gennaio

Tradizionali riti di fine gennaio che sopravvivono tutt’oggi e raccontano paure e speranze del mondo montano ed agricolo che fu. Il suono di campanacci, corni, bidoni, padelle e catene per risvegliare l’erba sotto la neve. Il falò che illumina il buio freddo della notte. Le fiamme avvolgono streghe e fantocci, che rappresentano il “vecchio” da scacciare. In provincia di Bergamo il più noto è ad Ardesio, dove la “Scasada del Zenerù” (cacciata di gennaio), rigorosamente il 31, non ha subito flessioni. Si stanno realizzando gli ultimi preparativi all’evento che tradizionalmente caccia via gennaio, anche se sarà un’edizione diversa dal solito.
La celebre Scasada del Zenerù non vedrà la presenza delle centinaia di persone che ogni anno accorrono ad Ardesio per assistere a quest’antica manifestazione. La sera di domenica 31 gennaio sarà dato fuoco al fantoccio del Zenerù, che incarna il freddo e le fatiche dell’inverno, ma non sarà possibile assistere al falò a causa della situazione sanitaria.

La Pro Loco Ardesio e il Comitato organizzatore vogliono che la tradizione sia tenuta viva anche quest’anno – a maggior ragione quest’anno – e sperano che a bruciare nel rogo simbolico siano un po’ anche i dolori e le difficoltà vissuti nell’ultimo anno. Nella storia che accompagna il fantoccio 2021, Zenerù è scappato a Venezia e ha raggiunto piazza San Marco in gondola. Verrà però scovato anche lì e bruciato.

Gli abitanti di Ardesio potranno contribuire all’evento, partecipando dal balcone o dalla soglia di casa con campanacci e trombe, immortalando la “scasada a distanza” e inviando poi i video alla locale proloco . Sarà creato un filmato finale per ricordare quest’edizione diversa.

Sabato, 30 gennaio 2021

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