Nadir Cavagna, 29enne di Antea di San Pellegrino, sarà probabilmente proclamato nuovo campione italiano di maratona. L’atleta brembano, lo scorso febbraio, era giunto secondo alla maratona di San Felice del Circeo (Latina), valida per il Tricolore, dietro Lhoussaine Oukhrid, risultato però per la seconda volta positivo al doping.
Questo il comunicato dell’Agenzia italiana antidoping: “Il Tribunale Nazionale Antidoping, in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, ha provveduto a sospendere in via cautelare l’atleta Lhoussaine Oukhrid (FIDAL) per la violazione artt 2.1, 2.2 (sostanza riscontrata: ERITROPOIETINA RICOMBINANTE) Il controllo è stato disposto da NADO Italia.”
Cavagna aveva chiuso la gara secondo con 2h18’29”. Era la sua seconda maratona di sempre. Sul terzo gradino del podio salì, Nicola Bonzi, classe 1995, di Dossena.
“Questo personaggio mi ha rubato la gioia del momento, la soddisfazione del raggiungere un obiettivo dopo mesi di allenamenti, per me è questo che conta veramente… Non si è ben capito dove e in che manifestazione sia stato fatto il controllo antidoping – è il commento di Nadir Cavagna – quindi come sicuramente accadrà il titolo rimarrà a lui. Ma anche qui poco importa, questo elemento era conosciuto e questa notizia non sorprende quasi nessuno. Spero che chi di dovere prenda più sul serio questa piaga del doping e a chi sbaglia una volta scontata la propria pena gli venga vietato di partecipare a campionati italiani di ogni disciplina. Come ha scritto un amico sui suoi profili “Non si festeggia sui cadaveri degli altri o per le disgrazie altrui” , ma dopo 40 giorni che sono fermo per una microfrattura questa notizia non può far altro che strapparmi un sorriso, qualsiasi sia il risultato finale. Viva lo sport, quello pulito e fatto di sacrifici, non di scorciatoie”.
Così Nicola Bonzi, invece, destinato a diventare vice campione italiano di maratona, commenta la squalifica di Oukhrid: “Non si festeggia sui cadaveri degli altri o per le disgrazie altrui ma era nell’aria da qualche mese, era come se già lo sapessimo e aspettassimo questo momento. All’ambiente fa’ male… Ma viva sempre lo sport pulito, di sani principi, quello fatto sul campo, fatto di sacrifici quotidiani, quello dove i ragazzini devono prima imparare ad essere perdenti prima di saper vincere. Dove la passione va prima di tutto al di là del risultato finale. E essere uomini prima di essere campioni. Puoi tenerti i titoli, i soldi ma è un attimo perdere la dignità e la credibilità e quando la perdi poi è veramente dura riconquistarla. Viva lo sport”.

Giovedì 26 giugno 2025