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Piazza Brembana, l’addio a Federica Balestra: “Ora giochi nella squadra più bella del mondo, in Paradiso” – VIDEO

“Oggi Federica hai raggiunto il punto più alto, per poter fare la tua ultima schiacciata e portare a casa il punto della vittoria. La tua vita ha spiccato il volo… La gara l’hai giocata bene… Fate tesoro dei ricordi di Federica… Oggi Dio Padre ti accoglie nella squadra più bella del mondo che si chiama paradiso”.

Sono le ultime parole dell’omelia di don Andrea Mazzoleni ai funerali di Federica Balestra, la 44enne di Valnegra, morta sabato 9 agosto all’hospice di Piazza Brembana, dopo una malattia che l’aveva colpita nell’autunno dello scorso anno. Era gremita la chiesa parrocchiale di San Martino a Piazza Brembana, con tante persone anche sul sagrato: familiari, amici, parenti, il suo Centro pallavolo 27 nel quale aveva giocato e fatto la collaboratrice e dirigente, per 33 anni. In chiesa anche i labari di Avis e Aido.

Don Mazzoleni, richiamando letture e Vangelo, si è soffermato sulla fragilità della vita: “”Non sapete né il giorno né l’ora”. Sono le parole di Gesù, parole che chiamano a una vigile responsabilità nella vita e ci ricordano la fragilità della nostra vita. La vita è il bene più grande che abbiamo nelle nostre mani e di cui non possiamo disporre. Ci è data dai nostri genitori, senza chiederla. E ci è tolta dalla morte, in tempi e modi imprevedibili. La fragilità ci pesa in modo insopportabile a noi che vorremmo essere padroni assoluti delle nostre scelte. La malattia che ha preso Federica e ce l’ha portata via ci rinvia alla nostra povertà di creature, che non dispongono di tutto. Ma che ricevono le cose essenziali, a partire dalla vita”

“Essere preparati – ha continuato don Mazzoleni – significa fare scorta di ciò che conta nella vita. E chi ha amato ha fatto scorta. Il Vangelo ci dice: invece di passare il tempo a rimuovere la tua fragilità, fai scorta di ciò che conta. Ama ora, sempre, ciò che puoi. La morte di Federica richiama tutti noi a prenderci cura della vita, degli altri, dei più deboli”.

“FEDERICA SI E’ LEGATA A TUTTI NOI”

E poi rivolto ai familiari di Federica: “Tanto affetto non toglie nulla al dolore, che resta unico e intenso. Ma il Vangelo ci ricorda che una persona è più ancora delle sue qualità, delle sue doti. Una persona è la ricchezza delle sue relazioni che ha saputo costruire nella vita. Noi siamo i nostri legami, siamo il frutto delle relazioni che riusciamo a costruire. Nessuno può fare a meno degli altri. Se oggi siamo così in tanti è perché Federica si è legata a tutti noi. Lo sport era la sua vita”. Sport che diventa metafora della vita. “Ciò che dentro il campo nasce per passione, nella vita diventa strumento per crescere. Si gioca dentro una squadra e una partita si gioca soltanto insieme, collaborando. E la rete di pallavolo ci spinge a guardare in alto… e a cercare in alto le gioie vere, con Dio. La partita come metafora della vita. Oggi Federica hai raggiunto il punto più alto, per poter fare la tua ultima schiacciata e portare a casa il punto della vittoria. La tua vita ha spiccato il volo… La gara l’hai giocata bene… Fate tesoro dei ricordi di Federica… Oggi Dio Padre ti accoglie nella squadra più bella del mondo che si chiama paradiso“.

Profonda la commozione in tutti i presenti. Al termine della cerimonia il feretro, con le magliette della sua squadra posate sopra, è stato portato al cimitero di Valnegra per la sepoltura.

Lunedì 11 agosto 2025

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