Ornica piccola capitale dei mirtilli. Quelli che crescono anche con la musica a 432 hertz.
Il piccolo paese ai piedi del Pizzo dei Tre Signori – poco più di 200 anime – da circa otto anni è ormai diventato meta per gli amanti del piccolo frutto viola. Sono ben sette le aziende agricole che producono mirtilli, alcune legate alla neonata cooperativa «Ornica nel cuore», che compra il frutto per farlo poi trasformare in marmellate. Mirtillo che è diventato occasione di integrazione economica per qualcuno ma anche un po’ da volano turistico per il paese.
Tra le aziende quella di Daniel Milesi, 36 anni, operaio pendolare in valle, tra i primi a iniziare la coltivazione.
E Ornica, poco alla volta, diventa famosa anche per la raccolta dei mirtilli. I campi di coltivazione sono soprattutto in Valle Inferno. Uno solo, di Daniel, in Val Salmurano. La raccolta avviene a luglio e agosto, rigorosamente a mano (vietati anche per legge i raccoglitori a «pettine» che rovinano la pianta). «Si trattava perlopiù di terreni incolti che sono stati recuperati – continua Daniel -. Coltivazioni che poi vanno curate: con il taglio erba, la potatura, la posa di reti antigrandine e l’irrigazione a goccia con acqua di sorgente, poco calcarea, che rende ancora migliore la qualità».
E, come nell’azienda di Daniel, per rendere ancora più fertile la pianta, si fa uso della musica. Casse acustiche che, qualche ora al giorno, diffondono musica a 432 hertz, quella che, secondo studi scientifici, ha effetti benefici su tutti gli esseri viventi, vegetali compresi.
Le coltivazioni in paese hanno ormai raggiunto le 5.000 piantine con una produzione complessiva di circa 40-50 quintali all’anno. Frutta che viene in parte conferita alla cooperativa, in parte trattenuta per una produzione propria e poi venduta da San Pellegrino fino all’alta valle, nei ristoranti.
«Il mirtillo si presta bene in cucina – continua Daniel – e così lo troviamo nei piatti della valle, dal primo fino al dolce». Il mirtillo di Ornica è diventato così un motivo di richiamo turistico… ma anche di lavoro. Come per Giorgio Rozzoni, 51 anni, e la compagna Alessia Gusmini, 39 anni, insegnanti alle scuole superiori di Treviglio che a Ornica, dopo aver acquistato una baita, hanno avviato pure loro una coltivazione di mirtilli. «Ci è sempre piaciuta la montagna – dice Giorgio – e, accolti in paese, abbiamo pensato anche noi di avviare l’attività. Poi chissà, magari finiremo per andare ad abitarci. Per ora facciamo i pendolari, tra il lavoro a Treviglio e la passione dei mirtilli».
Con i mirtilli Ornica si è inventata anche una sagra, fatta di percorsi itineranti tra le aziende e nel borgo (ma anche con la possibilità dell’autoraccolta). «Quest’anno è stata la seconda edizione – conclude Daniel – e il successo è stato buono. Tanti l’interesse e la curiosità». Il mirtillo di Ornica acchiappaturisti.

Domenica 26 ottobre 2025










