Da Val Brembana Mag, il magazine della Valle Brembana – numero 13
Volontario del Soccorso alpino, ha chiodato falesie e ne ha riqualificate altre, ha fatto salite alpinistiche dalla Patagonia al Pilone centrale del Freney sul monte Bianco: Marco Lacchini, 32 anni, di Selvino, è il climber dell’anno 2025, premiato dai Camosci, il Gruppo alpinisti bergamaschi, in occasione del tradizionale «Cornalba Climbing Fest» alla Corna Bianca, raduno di climber da tutta la provincia e non solo.
Una festa nel ricordo di Bruno Tassi, detto Camòs, l’alpinista di San Pellegrino morto nel 2007 in un incidente stradale. E il premio consegnato a Lacchini si chiama proprio Camòs, nel passato andato a scalatori del calibro di Mario Curnis, Yuri Parimbelli, Simone Moro.
Una passione per la montagna – quella di Lacchini, oggi serramentista alla Serbaplast di Zogno – che lo ha accompagnato fin da ragazzo. «A 13 anni – ricorda – feci le prime uscite insieme a Massimo Grigis sulla Cornagera, le prime scalate già a 15 anni. La montagna l’ho nel Dna».
E da allora è stato un crescendo. Nel 2018 le scalate in Patagonia, è diventato volontario del Soccorso alpino (gruppo Media Valle Seriana), con i compagni del gruppo «Alpteam go pura» di Selvino ha chiodato la falesia a Salmezza (Nembro), ha riqualificato quella alla Cornagera ad Aviatico, ha chiodato nuove vie in Presolana, sulle Dolomiti, quindi a Taghia, in Marocco e a Bavella in Corsica.
«Nelle mie uscite – continua Lacchini – spesso c’è anche la mia compagna, Jessica Locatelli di Pizzino, che mi ha sempre supportato nei miei progetti, a volte anche un po’ folli». A fine ottobre scorso il Premio Camòs. «È stata una sorpresa – dice – inaspettata, ma sono onorato e per me è stata una grande soddisfazione, pensando anche a chi è andato nelle edizioni precedenti».

Lunedì 22 dicembre 2025










