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Mezzo secolo di formaggi da Branzi a Clanezzo. La famiglia Monaci festeggia la sua storia

Da Branzi a San Giovanni Bianco. E da vent’anni ad Almenno San Salvatore, in via Clanezzo. E’ una storia di sapori autentici, di “transumanza” dagli alpeggi al fondovalle, di imprenditorialità e tradizione quella della famiglia di Giovanni Monaci. Una storia di formaggi che sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre – in occasione dei 20 anni dell’arrivo a Clanezzo – sarà festeggiata e ricordata con degustazioni, musica, giochi e concorsi.

Le radici affondano in una delle capitali casearie della Valle Brembana, Branzi. Nonno Antonio porta le vacche in alpeggio ai Laghi Gemelli, in inverno nelle stalle alla Gardata: con lui i figli Giovanni, Silvio e Italo. Nel 1967, dopo una breve parentesi al caseificio Defendi di Lurano ad affinare le tecniche di produzione, il trasferimento prima a San Pietro d’Orzio, e dal 1972 a Roncaglia di San Giovanni Bianco. Dove apre il caseificio ancora oggi attivissimo. L’attività dei tre fratelli, e con loro i nove cugini, va a gonfie vele.

“Nel 2001 – ricorda Roberto Monaci, figlio di Giovanni – l’occasione di ampliare l’attività arrivò da Clanezzo: la Comunità montana Valle Imagna mise all’asta il caseificio che non era mai stato finito. Lo prendemmo noi, un anno di lavori e, nel 2003, lo inaugurammo”. Giovanni si trasferisce a Clanezzo, Italo e Silvio restano a San Giovanni Bianco. Da allora sono trascorsi vent’anni. Il caseificio raccoglie il latte dalle Valle Imagna, produce una ventina di propri formaggi (vaccini e di capra), ora anche con il latte di alcune aziende dell’Isola, e poi di Spirano e Pognano: dal “Dolce Branzi Monaci” al Taleggio, dalle mozzarelle alle formagelle.

Dal 2015, con l’acquisizione dello storico Caseificio Battipaglia di Brugherio (Monza Brianza), la famiglia Monaci ha iniziato a portare in tavola anche i formaggi a pasta filata, specialità del Sud Italia. 

Dopo la scomparsa di papà Giovanni nel 2020, l’attività è portata avanti dai figli Roberto, 45 anni, Luca, 50, Clara, 37, con mamma Rina, e altri 25 dipendenti. Grandi sportivi e tifosi juventini, da sempre la loro storia di imprenditori è andata parallela con la passione per il calcio. Oggi Luca Monaci – dopo dieci anni di presidente del San Giovanni Bianco – è direttore generale dell’Accademia calcio Alta Val Brembana.

“L’attività di casari è ormai nel Dna della nostra famiglia – racconta Roberto – che continuiamo con passione per il territorio e le cose genuine. E crediamo siano un valore aggiunto per la nostra terra. Abbiamo avuto, come tutti, momenti di difficoltà durante la pandemia da Covid, ma ora si procede speditamente. Con l’auspicio che i costi energetici, in particolare del gas, il cui consumo per noi è molto alto, possano tornare più accettabili”. Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre a pranzo (info al 035.643020), quindi, nello spazio antistante la casera, la grande festa per i vent’anni. E per tre generazioni e oltre di grandi formaggi.

Giovanni Monaci, scomparso nel 2020
Luca Monaci in caseificio
Clara Monaci con due clienti in occasione di una festa al caseificio
Due dipendenti del caseificio Monaci di Clanezzo

Martedì 26 settembre 2023

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