Di Diego Valceschini
E’ una Dea che ha due pelli. Ma soprattutto due palle, come quelle buttate in faccia al Chelsea campione del mondo a Bergamo. Un’altra vittoria da scrivere nel libro delle grandi imprese sportive, dopo le varie Everton, Lione, Valencia, Liverpool, Ajax, ancora Liverpool, Leverkusen e Francoforte. Una notte indimenticabile per l’Atalanta, che alla sosta di 40 giorni della Champions ci arriva con lo status di migliore italiana, scalzando anche l’onnipotente Inter, il cui danno subìto dal Liverpool in casa ha sopravanzato i canali sportivi rispetto alla bella impresa di Bergamo (e qui complimenti invece al telecronista di Sky Stefano Borghi che invece ha sottolineato festante la grande impresa: al fischio finale molti bergamaschi e sportivi si sono sentiti un po’ come Borghi). Non solo playoff, ma come sottolineavo dopo la vittoria di Francoforte, ora la top 8 è più che fattibile: anche perché dopo lo scalpo del secondo pesce più grosso del cammino europeo, a gennaio ci sono Athletic Bilbao e Union Saint Gilloise, al momento fuori dalla top 24, quindi l’idea di affiancare le varie Arsenal, PSG e Bayern agli ottavi non è poi così remota. Dopo le partite del martedì è terza, potrebbe solo scendere fino al quinto posto se vincessero Real e PSG .
IL TRIS EUROPEO – Resta da capire la doppia pelle dell’Atalanta: quella che in campionato naviga al dodicesimo posto, con soli 6 punti di vantaggio sulla serie B e già a -11 dal quarto posto, rispetto a quella che ha già vinto 4 partite su 6 in Champions, tre consecutive. Il tonfo di sabato sera a Verona è stato duro da assimilare, ma il popolo della Dea è come la sua gente, abituato in questi anni: dalle delusioni si deve sempre abbassare la testa e lavorare, e così ecco sfornata l’impresa contro i Blues (ieri in bianco, non solo come colore della maglia) di Maresca. Che squadra lunatica lo è da sempre (prima del 3-0 al Barcellona aveva strappato solo un doppio pareggio in rimonta in casa del Qarabag, ad esempio), ma forse a Bergamo si è presentata con troppa superficialità. L’Atalanta ha dominato fin da subito, e in un buon momento ha incassato il gol di Joao Pedro (prima annullato per fuorigioco, poi ripristinato). Sul gol però i campioni del mondo hanno pensato bene di speculare, convinti che l’Atalanta fosse tramortita e non entrasse più in gara: nulla di più sbagliato.
L’Atalanta ha continuato a macinare gioco, e dopo un gol tolto a un buon Lookman (ultima sua gara europea a Bergamo? Si parla di una cessione al Galatasaray per affiancare il connazionale Osimhen, e dopo il Cagliari partirà per la Coppa d’Africa in Marocco) ha trovato il pari con un’inzuccata di Scamacca, al primo gol in Champions, poi quando la partita sembrava orientata sul pareggio la Dea ha trovato il colpo risolutore grazie alla stoccata di De Ketealare, con la complicità del portiere del Chelsea Sanchez. Poi nell’assedio finale degli inglesi, Carnesecchi ha salvato su Joao Pedro, e quando Pasalic al 94’ si guadagna il fallo in copertura i contorni dell’impresa si erano ben definiti: 2-1, terza vittoria di fila, e una Champions in cui l’Atalanta continua a trovarsi a proprio agio. Pensando che dopo il tonfo in casa del PSG all’esordio si preannunciava un’annata difficile. Un unico appunto, l’uscita dal campo di Bellanova, le cui condizioni sono da valutare.
ORA OPERAZIONE CAMPIONATO – La pelle europea ora dovrebbe uscire anche in Italia, per uscire dalla situazione complicata. Il tempo c’è, ma va sfruttato bene, già a partire da sabato sera, quando a Bergamo la Dea riceverà il Cagliari del rampante Fabio Pisacane, reduce dall’impresa contro la Roma del Gasp, e che sognerà anche il sorpasso, avendo solo due punti in meno. E dopo il Chelsea, la condizione psicologica può essere a mille, quindi attenzione a considerare i sardi un ostacolo lieve. Pisacane avrà delle assenze importanti, tra cui quella del rude difensore colombiano Mina e del Gallo Belotti, che rivedrà il campo solo nel 2026, oltre allo sfortunato Felici (alla faccia del cognome) la cui stagione è finita dopo il grave infortunio in coppa Italia contro il Napoli calciando uno dei rigori della lotteria finale. Tra i giocatori da tenere d’occhio, l’eterno Leonardo Pavoletti, l’angolano Zito Luvumbo (che dopo questa gara partirà per la Coppa d’Africa), Sebastiano Esposito, fratello dell’interista Pio, l’emergente Gennaro Borrelli, ex Brescia, mentre a centrocampo il volto nuovo è proprio Marco Palestra, in prestito dall’Atalanta, autore di prestazioni in crescendo che sicuramente non sfuggiranno alla casa madre.
Buono anche Michael Folorunsho, italiano di origini nigeriane, reduce dal caso mediatico di insulti sessisti allo spagnolo della Roma Hermoso, Matteo Prati e Gianluca Gaetano, autore del gol vittoria alla Roma, oltre all’ex Adopo. In difesa occhi puntato sugli italiani Luperto e Zappa ed allo slovacco Adam Obert. In porta l’ottimo Elia Caprile, sfida anche in chiave nazionale con Carnesecchi. Nell’ultimo precedente, il 15 febbraio scorso, l’Atalanta non sfondò e venne bloccata sullo 0-0, gara che era a cavallo tra le due sfide di Champions col Bruges. L’ultimo successo casalingo è il 2-0 del 24 settembre 2023. Una curiosità: la sfida di sabato 13 si giocherà un anno esatto dopo la partita d’andata della scorsa stagione, che fu il 14 dicembre 2024 a Cagliari e decisa da un gol di Zaniolo. La Dea cercherà anche di sfatare il tabù del sabato sera: questa sarà la quinta gara stagionale in quello slot (terza nelle ultime quattro settimane), e finora ha raccolto solo due pari (con Como e Cremonese) e due sconfitte (a Napoli e Verona).
Mercoledì 10 dicembre 2025









