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Selvino, la Fisi rilancia lo Skidome: “Servirà anche agli atleti”

“Dei sette ghiacciai esistenti in Italia, solo uno ne è rimasto. E la scorsa estate in Europa erano tutti chiusi. I nostri atleti, per allenarsi, devono andare negli Skidome all’estero”. Il vicepresidente nazionale della Fisi, la Federazione italiana sport invernali, Francesco Bettoni, nella serata del 4 gennaio, nella sala congressi di Selvino, ha rilanciato il progetto Skidome, ovvero il centro sportivo sotterraneo (costo previsto di 50 milioni di euro, interamente finanziato da privati) dedicato agli sport della neve, attivo 365 giorni l’anno.

Proposto nel 2011 si era arenato. Lo scorso novembre il Comune di Selvino ha chiesto alla Regione la proroga dell’accordo di programma siglato a suo tempo. Il 4 gennaio l’assemblea con i soci (il progetto è della Selvino Snow di Angelo Bertocchi e della Neveland di Willy Nardelli) per fare il punto della situazione. Con l’entrate in scena appunto della Fisi, che ha ribadito il suo “appoggio” all’iniziativa. A metà gennaio il Consiglio federale dovrebbe deliberare ufficialmente a favore del progetto: i cambiamenti climatici stanno riducendo gli impianti sciistici naturali e lo Skidome, il primo in Italia, andrebbe quindi incontro anche agli atleti agonisti.

L’ostacolo principale è la normativa sul consumo di suolo, quindi l’impatto ambientale e quindi una variante al Piano regolatore regionale. Entro sei mesi la Regione attende risposte tecniche su consumo di suolo ed energia. Durante l’incontro è stato ribadito che il consumo di energia sarebbe quello di una piccola fabbrica (per produrre ghiaccio e tenere la temperature a meno sei gradi) prodotta con biometano al 100% rinnovabile.

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