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San Pellegrino: tempo di riaperture

Mercoledì, 10 febbraio 2021

Nel corso del sopralluogo da parte della Regione Lombardia, alla presenza dell’assessore Claudia Terzi, del consigliere Alex Galizzi e di Alberto Cigliano dell’Ufficio Territoriale Regionale, è stato verificato lo stato di avanzamento delle opere messe in cantiere grazie al “Piano Lombardia” ed all’Accordo di programma stipulato da ormai 15 anni tra Provincia, Comune e Gruppo Percassi.

«L’accordo di programma – secondo il sindaco Vittorio Milesi – ha cambiato il volto di San Pellegrino dando un’iniezione di fiducia a tutta la Valle. Non possiamo che ringraziare per la disponibilità la Regione, con l’auspicio che anche in futuro resti al nostro fianco nell’operazione di rilancio».

Due sono le principali iniziative sulle quali si è concentrata l’attenzione, entrambe destinate a contribuire al rilancio turistico di San Pellegrino e dell’intera Valle Brembana: il ripristino della funicolare per la Vetta con la sistemazione del contesto dove è situata la stazione superiore ed il recupero del Grand Hotel.

Se l’emergenza sanitaria dovesse rientrare in tempi brevi, entro la fine della primavera la Funicolare San Pellegrino-Vetta sarebbe pronta a ripartire: prima dell’estate è infatti previsto che le carrozze tornino a viaggiare, dopo una fermata lunga trent’anni, grazie ad un finanziamento da cinque milioni di euro da parte della Regione.

Il progetto prevede interventi anche a San Pellegrino Vetta, dove sono in corso lavori per la realizzazione di un parco panoramico attrezzato il cui costo si aggirerà sui 700 mila euro, mentre il Comune pensa all’apertura di un chiosco in attesa che venga recuperato l’ex albergo.

Resta invece ancora aperta la vicenda che riguarda il recupero del Grand Hotel, dopo una serie di aste del Comune andate deserte. I lavori attualmente in corso per la ristrutturazione dell’intero primo piano si concluderanno entro giugno ed in tale data dovrebbe essere chiuso anche l’ennesimo bando per riuscire a completare la rinascita dell’ex albergo, uno degli esempi più rappresentativi del “liberty” in Italia.

Il costo complessivo della sistemazione, da realizzarsi in più fasi successive, è stimato in circa dieci milioni di euro, dei quali tre potrebbero essere finanziati dalla Regione per la prosecuzione dei lavori: l’auspicio del Comune è che si trovi qualche investitore privato fra gli imprenditori locali come già avvenuto per l’ex Albergo Vetta, rilevato dal gruppo Zani.

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