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Camere ardenti vietate nelle chiese: no dalla Regione alle richieste di deroga dei sindaci

Niente da fare, Regione Lombardia ha di fatto respinto, con una nota del 23 luglio, la richiesta dei sindaci della Comunità montana Valle Brembana (a cui si erano aggiunti poi altri comuni della Provincia per un totale di 64) di poter ospitare le camere ardenti nelle chiese. Richiesta che arrivava di fatto dalla popolazione in particolare dei piccoli comuni montani.

Nessuna deroga è possibile, è stata la risposta di Regione, inviata anche alle federazioni che riuniscono le attività di pompe funebri. Con la precisazione che già molti sono i luoghi dove si possibile effettuare l’osservazione delle salme e quindi allestire la camera ardente.

Perché secondo la normativa non è possibile usare le chiese per esporre i defunti prima del funerale? Il motivo è precisato da Ats di Bergamo in una nota ai Comuni: “L’utilizzo degli edifici di culto come luoghi di osservazione non è consentito”. Gli unici sono la casa del defunto o famigliari, l’obitorio, la casa funeraria, la camera mortuaria degli ospedali. Cosa si intende per luogo di osservazione della salma? E’ ancora Ats a specificarlo: si tratta del “luogo in cui osservare la salma per evidenziarne eventuali segni di vita”, prima dell’accertamento di morte. Cosa, quindi, che, stando alla Regione, non sarebbe possibile fare in un luogo di culto.

Siamo consapevoli dei limiti imposti dalla normativa vigente, ma siamo pronti a valutare una possibile modifica già nella prossima legge ordinamentale e semplificazione, tenendo conto anche della necessità di approfondire alcuni aspetti legati alle norme nazionali – spiega il consigliere Jonathan Lobati -. La partita non è chiusa: è fondamentale che Regione Lombardia eviti ogni forma di discriminazione, per non accentuare ulteriormente le distanze già esistenti tra i territori.”

Venerdì 25 luglio 2025

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