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Tavernola, Parzanica e Vigolo: la frana si muove

Mercoledì, 24 febbraio 2021

Era il 23 novembre 2010 quando dalla località Pinnacoli si staccarono circa settemila metri cubi di roccia che ostruirono la bretella il cui transito fu riaperto, tra molte difficoltà, ben nove anni dopo. A quella data risale l’ultima frana registrata in questa parte del litorale. Ieri i primi segnali di un nuovo movimento franoso, ed è scattato immediatamente l’allarme.

I sensori fatti installare dalla cementiera ItalSacci di Tavernola nell’area della ex miniera Ognoli hanno infatti segnalato movimenti franosi nella zona controllata: la provinciale 78 tra Vigolo e Parzanica è stata immediatamente interrotta e la SP.469 è stata chiusa precauzionalmente tra il ponte di Tavernola e la località Pontèl. Interrotta anche la circolazione lungo il raccordo e la bretella di collegamento con Cambianica e Parzanica.

Privata delle due vie di accesso, Parzanica resta così di fatto isolata con gravi disagi per la popolazione; per le eventuali emergenze sanitarie interverrà l’elisoccorso, ma nei prossimi giorni si studieranno possibili soluzioni alternative. Tavernola, Parzanica e Vigolo da ieri sono in stato d’allarme per il vasto fronte franoso che si estende a monte della bretella e del raccordo a lago, da Est a Ovest ed a monte fino alla località Squadre.

Negli anni ‘90, in accordo con la Regione, la cementeria aveva fatto installare in loco dalla Geodes di Torino, che controlla e monitora a tempo pieno l’area, un sofisticato sistema di monitoraggio basato su sensori in grado di rilevare ogni minimo scostamento dalla norma: proprio grazie a questo sistema ieri l’allarme è scattato in pochi istanti.

Nella tarda mattinata di ieri, martedì 23 febbraio, a scopo precauzionale la ItalSacci ha chiuso lo stabilimento e convocato d’urgenza nel pomeriggio geologi, sindaci, protezione civile e forze dell’ordine per fare il punto della situazione. Questa mattina i geologi saranno sul posto e compiranno un sopralluogo per valutare gli ulteriori interventi necessari.

Le misure di emergenza adottate, in particolare lo stato di allerta per il fronte franoso calcolato dagli esperti in centinaia di migliaia di metri cubi e la chiusura delle vie di comunicazione, sono state accolte con grande preoccupazione dalle popolazioni locali e dagli abitanti dei Comuni rivieraschi, costretti ad affrontare pesanti disagi per raggiungere l’alto e il basso Sebino.

Joris Pezzotti, sindaco di Tavernola, ha richiesto un tavolo tecnico con Provincia, Regione, Prefettura e Comuni interessati per concordare il da farsi. «Abbiamo gestito questa prima fase dell’emergenza, – sottolinea – grazie al sistema di monitoraggio e al piano che hanno funzionato egregiamente e che avevamo predisposto anni fa di comune accordo con il cementificio e la Regione».

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