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In tilt la circolazione nella bergamasca

Quando si parla di neve si immagina un bel manto candido e soffice che ricopre giardini, parchi, prati, colline e montagne. I più temerari sognano di pattinare tra una sponda e l’altra del lago di Endine su una spessa lastra di ghiaccio. Per i bimbi la neve è gioco, il classico delle palle di neve o quello più elaborato del pupazzo con la carota al posto del naso.

Ma per chi è costretto ad affrontare per necessità un percorso stradale dopo una imponente nevicata come quella dei giorni scorsi le mani nei capelli sono una logica conseguenza del disagio e, spesso, della pubblica disorganizzazione.

E quello che è successo ai malcapitati che si sono trovati ieri a Bergamo e in buona parte della bergamasca è un palese atto di accusa: «Pochi mezzi per spalare», quindi giornata infernale più che invernale, soprattutto in mattinata. La Provincia ha dovuto correre ai ripari in giornata facendo intervenire in emergenza tre ditte con adeguati mezzi spalaneve.

Quindi ieri per diverse ore, soprattutto nella mattinata, Asse interurbano in tilt, a causa di automezzi pesanti finiti di traverso in venti punti diversi tra Seriate e Mapello, sbandate continue, impatti contro i guardrail o finiti nelle aiuole, oppure ribaltati ai lati della strada.

La situazione è tornata sotto controllo solo intorno alle 16, invece nel resto della provincia le principali arterie sono state ripulite in mattinata, mentre permangono grossi problemi per la presenza di ghiaccio sulle vie di comunicazione secondarie.

Disagi alla circolazione sono stati segnalati sui tornanti di Cisano Bergamasco ma neppure l’autostrada BreBeMi è rimasta immune dai guai, in quanto, per alcune pendenze in entrata e uscita dai caselli, i camionisti hanno dovuto faticare non poco a procedere mentre i caselli di Caravaggio e di Treviglio sono rimasti a lungo chiusi.

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