La richiesta è del Comune di San Pellegrino – il primo dove è stato sollevato il caso – diffidato, nel febbraio scorso, da altra Amministrazione comunale dell’Isola a rispettare la norma in vigore. Si tratta della possibilità di ospitare, nei luoghi di culto, le salme dei defunti prima del funerale, possibilità vietata dall’attuale normativa regionale.
Usanza, però, che in tantissimi comuni – soprattutto quelli più piccoli – era diffusissima, anche per la mancanza o la lontananza di case funerarie. Il caso, da San Pellegrino, è poi esploso in tutta la valle e infine in provincia, con l’Ats che a maggio ha voluto di nuovo precisare ai Comuni tali divieto.
“VICENDE INCRESCIOSE E SITUAZIONI GROTTESCHE”
Ora San Pellegrino chiede che la Comunità montana Valle Brembana si faccia interprete di fatto anche della volontà popolare. Comunità che, per anni, hanno utilizzato le piccole chiese dei paesi per esporre i propri cari. La richiesta – di riesame del regolamento – nasce anche dal recente caso di un defunto di Oltre il Colle, la cui camera ardente è stata ospitata nella sala della Comunità solo dopo disagi, vicissitudini e deroghe richieste con intervento del sindaco. E il Comune di San Pellegrino parla, nella richiesta di ordine del giorno, di “vicende incresciose e situazioni grottesche che hanno coinvolto famigliari, Comuni, personale di Rsa, sindaci, parroci e imprese funerarie”.
CHIESE VIETATE, NON SI PUO’ ACCERTARE SE IL “MORTO” DA’ SEGNI DI VITA
Perché secondo la normativa non è possibile usare le chiese per esporre i defunti prima del funerale? Il motivo è precisato da Ats di Bergamo in una nota ai Comuni: “L’utilizzo degli edifici di culto come luoghi di osservazione non è consentito”. Gli unici sono la casa del defunto o famigliari, l’obitorio, la casa funeraria, la camera mortuaria degli ospedali. Cosa si intende per luogo di osservazione della salma? E’ ancora Ats a specificarlo: si tratta del “luogo in cui osservare la salma per evidenziarne eventuali segni di vita”, prima dell’accertamento di morte. Cosa, quindi, che, stando alla Regione, non sarebbe possibile fare in un luogo di culto.


Venerdì 20 giugno 2025