Una mattinata ricca di parole e Tricolori, capace di esaltare valori e ricordi. E a dire tutto è stato lo spontaneo silenzio che gli Alpini compatti hanno riservato al Gagliardetto centenario dell’Alta Val Brembana, segno di orgoglio e memoria.
Si sono svolte sabato 1 novembre a Piazza Brembana le celebrazioni per i 100 anni della costituzione del Gruppo Alpini Alta Valle Brembana, per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate e l’assegnazione del premio “Mamma Calvi”, nonché per l’inaugurazione del restauro del Monumento ai Caduti.
Oltre la Goggia si sono radunate le Penne Nere oggi distribuite in diciotto Gruppi su venti Comuni (Piazzolo aggregato a Olmo al Brembo e Valleve aggregato a Branzi), ma anche Alfieri e componenti di decine di gruppi, da Savona alla Valtellina, dal Milanese alle Valli Bergamasche. In prima fila, dietro all’inossidabile Fanfara Alpina di Scanzorosciate, ai gagliardetti di tante associazioni di solidarietà ed ai gonfaloni dei Comuni, c’erano lo striscione dei Campi Scuola Alpini, il vicecomandante delle Truppe Alpine, generale Alberto Vezzoli (originario di Valnegra), il presidente sezionale Giorgio Sonzogni con numerosi consiglieri, l’europarlamentare Lara Magoni, l’assessore regionale Paolo Franco con i consiglieri Jonathan Lobati, Alberto Mazzoleni, Michele Schiavi e Pietro Maconi, il sindaco di Piazza Brembana Leone Gervasoni con tutti i colleghi o rappresentanti dell’Alta Val Brembana fra cui il presidente della Comunità Montana Valeriano Bianchi, il comandante della locale stazione Carabinieri, Giacomo Sarais.
Il corteo ha animato un paese parato a festa grazie all’impegno di alpini e volontari, prima della corale cerimonia sulla scalinata di via Belotti, al culmine della quale sono posti il restaurato Monumento disegnato dall’Angelini e la Casa Natale degli eroici Fratelli Attilio, Santino, Giovanni Battista “Giannino” e Natale “Nino” Calvi. Grazie alla regia dei coordinatori dell’Alta Valle Hans Quarteroni e Roberto Boffelli, nonché della voce alpina Francesco Brighenti, si sono susseguiti discorsi e riconoscimenti. Dopo il sindaco Leone Gervasoni, hanno parlato fra gli altri anche Alex Bonetti, capogruppo a Piazza Brembana, Valeriano Bianchi, Paolo Franco (“il Tricolore è la più alta carica dello Stato, gli Alpini da sempre la esaltano con onore e solidarietà”).
Lara Magoni, visibilmente commossa, ha ricordato l’importanza “di un testimone passato fra generazioni” e ricordato l’Inno di Mameli cantato a dieci anni per la vittoria sugli sci, imparato grazie al nonno Alpino. Intenso e applaudito l’intervento del Presidente Sonzogni. “La libertà e i valori – ha detto – non si comprano al centro commerciale o con l’e-commerce, ma sono stati conquistati in battaglia e tramandati con l’esempio. Gli Alpini dell’Alta Valle Brembana, così come le 23.000 Penne nere bergamasche sono fedeli al motto “Per non dimenticare” inciso sulla Colonna Mozza dell’Ortigara, ma ancor più all’impegno “Onorare i morti aiutando i vivi” proclamato a suo tempo dal presidentissimo Nardo Caprioli”.
Il sindaco Gervasoni, affiancato dall’intero Consiglio comunale ha consegnato i riconoscimenti alla memoria di Clelia Pizzigoni (Mamma Calvi, presenti gli eredi) alle scuole locali e alla memoria del cavalier Pierangelo Apeddu (1934-2014), artefice 40 anni fa della Dop assegnata al Formai de Mut.
Il premio è stato ritirato dalla figlia Roberta. Il momento culminante della mattinata è stata l’ufficiale assegnazione alle Truppe Alpine della Cittadinanza Onoraria di Piazza Brembana. Un gesto salutato con orgoglio dal generale Alberto Vezzoli che ha ritirato il documento ufficiale. “Pensiamo al valore della Bandiera, ne esponiamo di ogni tipo, ma quella Tricolore solo il 4 novembre, dell’estremo sacrificio (uno dei Fratelli Calvi scelse di arruolarsi quando due fratelli erano già morti), della famiglia. Sostenete le Forze Armate, sempre pronte e presenti”. Un ulteriore corteo ha raggiunto fra gli applausi la parrocchiale di San Martino, dove don Andrea Mazzoleni ha celebrato la messa dedicata agli Alpini morti in battaglia e nelle missioni di pace.
“Oggi il Vangelo ci propone le Beatitudini – ha ricordato – proclamate da una Montagna, fonte di valori senza tempo, che ciascuno può e deve vivere anche nel quotidiano”. La giornata, fino a notte, è proseguita presso la grande tensostruttura riscaldata allestita sul piazzale della Stazione e animata dall’impegno dei giovani di “Piazza x Tőcc”. Qui nel 1926 arrivò la Ferrovia Val Brembana: oggi sul treno dei ricordi le Penne Nere dell’Alta Valle Brembana hanno guardato al futuro con il cappello in testa e la solidarietà nel cuore.







Sabato 1 novembre 2025










