INFRASTRUTTURE: PATTO PER IL NORD ALZA LA VOCE SULLA PALADINA-SEDRINA: “COSTI LIEVITATI A 520 MILIONI E OPERA ANCORA SENZA FONDI”
Il movimento politico denuncia lo stallo sulla Tangenziale Sud e lancia la sfida sul residuo fiscale: “Con le tasse dei soli valligiani l’opera si pagherebbe in tre anni. Basta barzellette, il cantiere va aperto subito”
La viabilità della Valle Brembana è al collasso e il “Patto per il Nord” chiama in causa direttamente Regione Lombardia e il Ministero delle Infrastrutture. Al centro dell’intervento delle segreterie regionale e provinciale del partito c’è l’annosa questione del terzo tratto della Tangenziale Sud di Bergamo, la Paladina-Sedrina, un’opera attesa dal 2003 e oggi, a fine 2025, ancora priva di copertura finanziaria.
I NUMERI DELLO STALLO Il quadro tracciato da Patto per il Nord è allarmante. A fronte di una progettazione costata 6 milioni di euro (di cui 1,8 milioni finanziati direttamente dai comuni della Valle), l’intervento non risulta ancora finanziato. Il progetto prevede 6,5 km di tracciato (5 km in galleria e 1,5 km in trincea), ma i costi sono esplosi: dai 90 milioni previsti inizialmente si è passati a una stima attuale di 520 milioni di euro. Con tempi di realizzazione stimati in circa 8 anni, il movimento ribadisce che “l’opera non è più procrastinabile”.
DANNI A CITTADINI E IMPRESE “Non accettiamo ulteriori ritardi che incidono pesantemente sulla vita dei cittadini, da Valbrembo fino all’Alta Valle”, dichiarano i vertici del partito. I referenti della Consulta Infrastrutture del movimento hanno già avviato le verifiche sulla congruità dei nuovi costi, ma l’attenzione è rivolta anche al tessuto economico. Realtà industriali di primo piano come San Pellegrino Spa, Smigroup, Imex, Minelli Spa e Sml lamentano perdite di fatturato, ritardi negli approvvigionamenti e nelle spedizioni causati dalle criticità logistiche. Uno scenario che, secondo il Patto per il Nord, sta accelerando lo spopolamento della valle per la perdita dei servizi essenziali.
LA SFIDA SUL RESIDUO FISCALE Il movimento pone l’accento sulla questione economica e sul rapporto costi-benefici per il territorio, citando il residuo fiscale della Lombardia (58 miliardi di euro l’anno). “La differenza tra quanto versato e quanto ritorna sul territorio è di 5.800 euro per ogni cittadino”, sottolinea la nota stampa. “La Valle Brembana conta 39.912 abitanti: con il solo residuo fiscale di tre anni generato dai valligiani, si coprirebbe l’intero costo dell’opera, oneri bancari inclusi. Non vogliamo più sentire la barzelletta che mancano i 520 milioni per garantire a un polo economico cruciale di continuare a produrre e contribuire allo Stato”.
L’ATTACCO POLITICO Duro l’affondo nei confronti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le suo ministro, Matteo Salvini. Patto per il Nord chiede “all’uomo che ricopre il ruolo di Ministro, e che si vanta di essere del Nord, le ragioni per le quali in questi anni non ha risposto alle interpellanze dei Sindaci e non si è presentato a constatare personalmente il disagio”. Il comunicato si chiude con un appello a parlamentari e consiglieri regionali affinché si rechino quotidianamente in valle per toccare con mano la situazione, avvertendo che “in Val Brembana si è persa ogni stima per una politica che ha dimenticato il Nord”.
I FIRMATARI
- Daniele Riva – Segretario Provinciale di Bergamo
- Monica Mazzoleni – Vice Segretario Regionale Lombardia
- Matteo Baraggia – Segretario Regionale Lombardia
Sabato 6 dicembre 2025










