Di Diego Valceschini
Si sapeva che contro i campioni d’Europa, pure a casa loro non sarebbe stata facile, ma spiace dirlo, non c’è stata proprio partita. Il PSG vince molto si più dei 4 gol fatti: vince su tutto, sull’organizzazione, sulla tattica, sulla grinta, sull’esperienza.
Una squadra di 11 giocatori che sapevano benissimo cosa fare contro 11 dispersi, mandati al massacro: ne testimoniano le statistiche di diretta.it, che mostrano un impietoso 13-2 nel computo dei tiri in porta per i parigini, i 22 tiri totali verso 7, le 10 grandi occasioni create da loro contro zero.
E già fioccano le critiche, anche feroci, verso Juric. Dov’è quella squadra che l’anno scorso cedeva con onore al Real e pareggiava a Barcellona, che due anni fa espugnava 3-0 Anfield Road e che in altre occasioni si oppose con dignità alle due di Manchester, il Liverpool in trasferta e all’Arsenal? Un agnellino sbranato dal leone, ecco cos’era l’Atalanta vista ieri. E con Carnesecchi che, rigore compreso, ha evitato che il passivo fosse peggiore di quello dell’Inter nella finale di fine maggio.
SCALVINI E CDK OUT – Oltre al danno, pure la beffa: nella trasferta parigina l’Atalanta ha perso per risentimenti muscolari Scalvini e De Ketealare: il difensore, ormai avvezzo agli infortuni, appena entrato è stato costretto ad uscire all’85’, rilevato da Ahanor, che ha fatto così il suo debutto sia in Champions che con l’Atalanta, mentre stesso problema per il belga. Se si fermassero per lungo tempo si aggiungerebbero altri problemi a quelli già presenti. Musah, all’esordio da titolare, a causato il rigore, poi parato da Carnesecchi a Barcola che l’ha tirato malissimo, Bellanova ed Hien sono stati travolti, e la scelta di mandare allo sbaraglio Bernasconi, dall’Under 23 alla Champions, dimostra come Juric non avesse scelte ampie.
Anche senza Dembelè e Douè i parigini hanno ballato come hanno voluto, perchè di campioni ne hanno a bizzeffe, e hanno parecchia personalità, quella mancata alla Dea. Un semplice allenamento per loro, spiace dirlo. Ci sono ancora 7 partite, nessuna sarà più il PSG, tranne forse il Chelsea a metà dicembre, ma nel classificone a 36 al momento nessuno ha fatto peggio della Dea, ultimissima, e per la classifica finale contano gol, differenza reti e ranking, oltre ai punti.
MISSIONE TORINO – Passata al momento la sbornia europea, ci si concentra sul prossimo avversario nella doppia trasferta torinese in 6 giorni: domenica 21, sempre alle canoniche 15, si va a Torino contro i granata di Marco Baroni, reduci dal primo successo in campionato proprio contro la Roma di Gasperini. Con l’ex Duvan Zapata che sta gradualmente riprendendo minutaggio dopo il grave infortunio dell’ottobre 2024 che gli ha fatto finire anzitempo la stagione, intanto le bocche di fuoco dell’attacco del Torino sono il Cholito Simeone, match winner con la Roma, preso dal Napoli in estate insieme al belga Cyriel Ngonge, lo scozzese Che Adams ed il croato Nikola Vlasic. A centrocampo spiccano Cesare Casadei, l’ex Adrien Tameze , il promettente lituano Gvidas Gineitis , l’austriaco Valentino Lazaro e l’albanese Kristian Asllani, arrivato dall’Inter, e l’ex empolese Tino Anjorin, nazionale inglese. In difesa Cristiano Biraghi, il cileno Guillermo Maripan , l’albanese Ardian Ismajli, il norvegese Marcus Pedersen ed il guineano equatoriale di passaporto spagnolo Saul Coco. In porta, dopo l’addio di Milinkovic Savic, passato al Napoli, c’è l’uruguaiano Franco Israel, ex Sporting Lisbona. Nell’ultimo precedente in casa dei granata il 25 agosto 2024 arrivò una sconfitta per 2-1, così come fu ko il 4 dicembre 2023, un netto 0-3. L’ultimo successo in casa granata è il 2-1 del 29 aprile 2023.
KO ANCHE L’UNDER 23 – Ieri sera sconfitta anche l’Atalanta Under 23, che nel recupero del terzo turno è stata sconfitta per 1-0 in casa della Salernitana. Ha deciso la rete di Ferraris al quarto d’ora della ripresa. Atalanta che resta a quota 4 punti al sedicesimo posto, in piena zona playout.
Giovedì 18 settembre 2025