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Atalanta, falsa “ripartenza” col Napoli. Ora Palladino alla prova Champions

Di Diego Valceschini

Non è esattamente questo il tipo di esordio che sognava Raffaele Palladino all’Atalanta: a Napoli arriva la terza sconfitta consecutiva della Dea, dopo un primo tempo che a definire da incubo è un eufemismo. Una serataccia da dimenticare al Maradona, che ha rilanciato la squadra di Conte, che era reduce da un breve periodo di risultati negativi. Il problema della Dea ora è veramente serio.

Diciamo che Palladino può lavorare sull’Atalanta del secondo tempo per provare a dare una svolta a una stagione che si sta rivelando sempre più drammatica, tenuta in piedi finora dal rendimento in Champions, dove le vittorie con Bruges e Marsiglia danno ampie speranze di raggiungere i playoff.

PRIMO TEMPO DA INCUBO – Ma a Napoli Palladino è partito male, schierando una formazione troppo molle, dove De Ketealare e Lookman hanno dimostrato di essere troppo spaesati, e la difesa non è stata coperta a sufficienza: sui due gol di David neres leggerezze in fase di copertura diu Ahanor ed Hien sul primo, addirittura tragicomico il secondo, mato su rinvia di Carnescchi con Zappacosta sovrastato da Rhamani e con Scott McTominay a crossare per lo stesso brasiliano, sul terzo maggiori responsabilità di Bellanova per il gol di Lang, ma anche di Ahanor che non copre sull’assist di Di Lorenzo.

Chiuso il primo tempo sullo 0-3, si materializzano i fantasmi del Sassuolo, ma anche la concreta ipotesi di un’imbarcata… Invece, un po’ per il Napoli che inizia a pensare al Qarabag un po’ per l’ingresso di Scanacca che la partita ora inizia a farla l’Atalanta: proprio Scamacca va a segno, ritrovando la rete che mancava dalla prima giornata, poi per poco CDK non la riapre clamorosamente, sfiorando il 2-3 con una bella girata, appena all’ora di gioco. Ma poi si vede una Dea che attacca più con i nervi che con l’organizzazione, che aveva caratterizzato le partite di Juric.

Arriva un’altra sconfitta, con i cinque punti di vantaggio sul terz’ultimo posto che costringono ora a ragionare in altre prospettive, altroché contare i punti che separano dalla zona Champions, che sono ben undici. Di certo c’è da lavorare sul secondo tempo di sabato sera per sperare di cambiare il volto al campionato. Non sarà facile per il tecnico di Mugnano, che perché si giocherà ogni tre giorni.

GASP VOLA DA SOLO – Intanto, ironia della sorte, il Gasp a Roma si trova da solo in vetta alla classifica, dopo il 3-1 a Cremona: l’Inter infatti ha perso il derby ed è scavalcato dal Napoli e dallo stesso Milan, scivolando al quarto posto e raggiunto anche da un Bologna che non smette di sorprendere, vittorioso ad Udine nonostante l’errore dal dischetto di Orsolini. Staccata la Juve di Spalletti, che esce con un altro pari a Firenze contro l’esordiente Vanoli. Risale anche la Lazio, vittoriosa sul Lecce, mentre in zona salvezza colpo del Parma nello scontro diretto a Verona. Ad aprire la giornata il pirotecnico 3-3 tra Cagliari e Genoa. Il lunedì calcistico poi chiuderà la giornata, ma Torino-Como e Sassuolo-Pisa,contano solo per il centro classifica.

A FRANCOFORTE EVITANDO L’EFFETTO… HEIDI – C’è poco tempo ora per meditare sulla sconfitta, perché la Champions incombe, con il turno numero 5 della fase campionato: si vola a Francoforte in casa dell’Eintracht , dove mercoledì sera si affronterà il club tedesco allenato da Dino Toppmöller, figlio dell’ex calciatore ed allenatore Klaus. Il club è 23° con 4 punti, ed è reduce dal pari di Napoli. In campionato viaggia al sesto posto in classifica dopo lo spettacolare 4-3 a Colonia.

Da sempre gemellato con la curva atalantina, l’Eintracht come l’Atalanta può vantare il successo in Europa League, due anni prima, nel 2022. Tra i punti di forza la punta tedesca Jonathan Burkardt, il nazionale giapponese Ritsu Doan ed il belga Michy Batshuayi, compagno di nazionale di CDK, ma anche il francese Elye WahiA centrocampo l’eterno Mario Götze, 32 anni, il nazionale tunisino Ellyes Skhiri ed il nazionale algerino Farès Chaïbi. In difesa, capitanata dal nazionale Robin Koch anche due vecchie conoscenze del calcio italiano come Arthur Theate, belga ex Bologna , ed il danese ex Roma Rasmus Kristensen. Tra gli assenti, fuori il danese Oscar Hojlund, fratello di Rasmus, il danese Hugo Larsson e il turco Can Uzun.

Non ci sono sfide ufficiali in Europa con l’Eintracht, se non due confronti nel Bortolotti, persi entrambi ai rigori il 9 dicembre 2022 ed il 6 agosto 2016. Quindi speriamo che in terra tedesca non si soffra della sindrome di Heidi, la fanosa pastorella svizzera che soffrì l’ambientamento nella casa dei Sesemann, dove fu trascinata a fare da dama di compagnia alla giovane paralitica Clara, nei celebri romanzi di Johanna Spyri, poi adattati nel celebre cartone tedesco-giapponese del 1974. Speriamo che l’Eintracht non sia una sorta di signorina Rottenmeier per i nostri.

UNDER 23. PARI E PATTA – Intanto l’Under 23, tornata in campo dopo lo stop nazionale, esce con un pareggio per 2-2 in casa della Cavese. È successo tutto nel primo tempo: vantaggio dei padroni di casa con Sorrentino, poi ribaltamento con le reti di Vavassori e Cortinovis, prima che Francesco Orlando impattasse su rigore. Atalanta rimasta in 10 per l’espulsione all’80’ di Guerini, In classifica ora scende al dodicesimo posto, fuori dalla zona playoff, seppur con una gara in meno, a quota 18. Prossima gara domenica alle 14,30 in casa contro il Siracusa, terz’ultimo con 13 punti.

Martedì 24 novembre 2025

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