La conferma è arrivata dall’autopsia: Andrea Papi, 26 anni, trovato morto il 6 aprile sopra Caldes, in Trentino, è stato ucciso da un orso. Sbranato vivo. Avrebbe tentato di fuggire e difendersi con un bastone, poi sarebbe stato trascinato per un centinaio di metri. Era uscito per una corsa, lui era runner di montagna. Poi l’incontro con l’orso e la morte. Il corpo non è stato fatto vedere ai genitori. Su alcuni resti biologici saranno effettuati esami del Dna per risalire all’esemplare di orso che dovrà essere abbattuto.
Il tragico episodio riporta all’attenzione la difficile convivenza in Trentino tra il plantigrado (e in genere i grandi predatori, come il lupo), reinserito nel 1996 con il progetto Life Ursus, e gli uomini. “Possibile” secondo animalisti ed enti istituzionali, molto più critiche le associazioni di allevatori e gli agricoltori. Dai due esemplari iniziali la popolazione di orsi, in Trentino, si è rapidamente moltiplicata, fino a raggiungere circa 200 soggetti. “La situazione è ormai fuori controllo – dice Michele Corti, docente di zootecnica montana e profondo conoscitore del mondo agricolo montano -. Qualcuno avrà sulla coscienza la morte di quel giovane“.
In Valle Brembana famose le scorribande ormai 15 anni fa di JJ5, esemplare arrivato proprio dal Trentino. Negli anni si sono poi susseguiti tanti avvistamenti, a Valleve, Mezzoldo, Branzi, Lenna, in Val Taleggio, a Serina. L’ultimo risalirebbe al settembre 2021, quando un esemplare è stato avvistato sul monte Arete, a Foppolo, probabilmente proveniente dalla Valtellina. Era stato fotografato e seguito, col binocolo, per circa mezzora, da un escursionista. Gli orsi si spostano rapidamente: stanziali le femmine, più nomadi i maschi.
Venerdì 7 aprile 2023
