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La montagna non s’arrende

Lunedì, 8 febbraio 2021

C’è un popolo che non ama il clamore, che predilige l’impegno concreto e non vive di parole e promesse ma di lavoro e sacrifici: è il popolo della montagna, tenace, a volte perfino caparbio, quel popolo che considera ancora il lavoro come un privilegio e un dovere, un popolo con una dignità ed una riservatezza d’altri tempi. E con grande umiltà i nostri vecchi hanno trasfuso queste virtù anche nelle nuove generazioni.

Paolo Confalonieri ed Elena Cucchi, dagli studi di Antenna 2 e Teleboario, hanno dato vita al convegno «Vivere in montagna. Protagonisti», al quale sono intervenuti giovani imprenditori intenzionati a crearsi opportunità di lavoro e di sviluppo turistico sostenibile per poter vivere nel proprio ambiente montano, riuscendo anche a migliorarlo.

Tra gli imprenditori intervistati il titolare di un’azienda ovicaprina, Marco Bertoni di Costa Volpino, passato in pochi anni dall’allevamento di qualche pecora e qualche capra, razza camosciata delle Alpi, al progetto di dedicarsi anche alla produzione di latticini di qualità.

Di Zorzone (Oltre il Colle) un altro imprenditore intervistato, Roberto Tiraboschi, che ha modernizzato insieme con il fratello Angelo l’azienda agricola creata nel 1956 dal loro padre Innocente: oggi grazie alla cinquantina di mucche di razza bruno alpina italiana ed alla pregiata qualità dell’erba che brucano nei prati e sugli alpeggi riesce ad ottenere un latte di eccellente qualità.

Al microfono di Elisa Cucchi anche un giovane imprenditore di Gromo, Davide Mazzocchi, che ha creato un’azienda agricola, con il supporto dei genitori, dopo aver ristrutturato la cascina Predosa a Ripa Alta e recuperato il prato circostante: «Mi piace il mio lavoro che mi consente di continuare a vivere nel mio paese. Allevo capre per la produzione di formaggi ed api per il miele e coltivo frutti di bosco per la produzione di marmellate».

Al cineteatro di Ardesio, il conduttore Paolo Confalonieri ha intervistato Elena e Davide Arrighetti, di Bossico, titolari dell’azienda “Placàt” («nascosto» in lingua gaì): «La nostra iniziativa nasce dalla passione per il territorio. Il nostro progetto punta sulla sostenibilità come stile di vita e di sviluppo locale condiviso con la realizzazione in località Stà di un “ecocamping” nel quale ci saranno spazi di socializzazione e di condivisione, passeggiate guidate per la conoscenza del territorio, yoga nel bosco e iniziative a tutela delle tradizioni locali».

A Confalonieri la restauratrice Valeria Galizzi, di San Giovanni Bianco, ha illustrato il suo programma per la creazione di una rete per la conoscenza del territorio e dell’arte sia in Val Brembana che in altre località, mentre Letizia Capitanio, trentaquattrenne di Schilpario frequentatrice dell’Accademia Belle Arti di Milano e specializzata nella gestione dei social e nella grafica, ha sottolineato: «Voglio rimanere nel mio paese e, con la mia attività di consulenza strategica in termini di marketing, immagini e comunicazione far crescere le imprese scalvine».

Di Valbondione due allevatori di capre orobiche, una razza in via di estinzione: Michele e Steven Bonacorsi, entusiasti di poter portare presto i propri animali al rifugio Alpe Corte, da poco affidato in gestione alla loro famiglia.

A concludere gli interventi un ex emigrato in Germania, Marco Delbono di Ardesio, rientrato da qualche anno nella sua terra dove ha fondato un’azienda agricola alla Valzella di Ardesio. Ora, insieme con il fratello, vengono allevate capre e bovini, si producono formaggi vaccini e caprini ma anche pane, birra e gelati.

La montagna non s’arrende, anzi, “la necessità aguzza l’ingegno” e la tenacia, la forza di volontà e l’orgoglio fanno il resto: chi ha vissuto tutta la vita nelle obiettive difficoltà di un ambiente montano ricco di ostacoli trova sempre la strada giusta per trasformare un problema in opportunità.

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