Con una cerimonia a cui ha preso parte l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, sabato 5 luglio, la comunità di Vedeseta (già nella diocesi ambrosiana di Milano), ha dedicato il sagrato della chiesa parrocchiale a don Piero Arrigoni, nativo del paese, poi parroco a Morterone, poi a Burago Molgora e infine a Caglio. La cerimonia è avvenuta nel decimo anniversario della morte, avvenuta il 7 giugno 2015.
La sua figura è legata soprattutto alla lotta della liberazione, a fianco dei partigiani. Siamo nel 1943 e don Piero si vede circondata la casa, i tedeschi gli puntano il mitra in faccia ma lui riesce a evitare il peggio facendo credere di simpatizzare per i repubblichini. Durante quegli anni deve anche subire quattro processi, una volta con l’accusa di aver trafugato 300mila lire dai rifornimenti che venivano lanciati dai paracadutisti sul paese, divenuto base alleata. Vinse il processo. Poi, nel 1985, dal cardinale Martini riceverà la medaglia d’oro per «l’opera svolta nella guerra di liberazione». E dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel 2010, il titolo di Commendatore.
Don Piero Arrigoni, ultimo sacerdote nativo di Vedeseta, è morto a Caglio, il 7 giugno 2015, all’età di 100 anni.

Domenica 6 luglio 2025