Di Diego Valceschini
E’ iniziata ufficialmente l’era Juric sulla panchina dell’Atalanta: il tecnico croato è stato presentato, e nella sua prima conferenza stampa ha sottolineato il gravoso impegno di raccogliere l’eredità di Gasperini. E non sarà facile conquistare i tifosi bergamaschi, molto perplessi dopo l’ultima fallimentare esperienza con Roma e Southampton. Questa sarà la missione più difficile, e per farlo servono risultati subito.
I PASSAGGI DELLA SUA CONFERENZA L’allenatore croato – che ha firmato fino al 30 giugno 2027 – si presenta in conferenza a Zingonia alla presenza dei vertici societari. Ovvero prima fila Antonio e Luca Percassi, Stephen Pagliuca, il ds Tony D’Amico e tutti i principali dirigenti della Dea.
“Ho già visitato il centro sportivo, tutto molto bello, sono molto motivato a far bene. Per me l’Atalanta è come un jolly. Sono consapevole che dopo cinque anni splendidi, basta una stagione sbagliata per ripartire da zero, ma sono molto entusiasta, anche per riscattare l’ultima mia stagione, in cui non è andato bene nulla”.
“Gasperini non ha indirizzato solo me nel sistema, ma anche tanti allenatori anche all’estero. L’Atalanta ha un’impianto di gioco collaudato, e trovo tanti grandissimi calciatori che non vedo l’ora di allenare”.
“Retegui e Scamacca se possono giocare insieme? Ancora non ci ho pensato”.
“Ho subito visto l’Atalanta come una grande famiglia. Sono tutti molto determinati. Anche la parte americana della società, con mister Pagliuca, ho avuto l’opportunità di sentire il loro punto di vista, e sono tutti determinati per fare bene”.
“Bergamo è una bella città, ora con lo stadio nuovo si è anche più modernizzata, ma non raggiunge i livelli di Spalato, ovviamente per motivi personali”.
“Mercato? Sì, ne abbiamo discusso con la società, ma la rosa sembra già abbastanza completa, non c’è bisogno di intervenire molto”.
“L’ultimo anno è stato per me negativo sotto il piano dei risultati, ma positivo sul lato umano. Sia alla Roma che al Southampton ho visto una grande organizzazione, in particolare in Premier League. È stato un anno importante per la mia crescita, mi sento più forte di un anno fa”.
“Ho avuto difficoltà la scorsa stagione perchè ho trovato due progetti già a stagione avviata. Penso che a partire dall’inizio con la preparazione estiva ci siano presupposti migliori”.
“Sarà più difficile quest’anno fare risultato, perché anche le piccole e medie si stanno rinforzando molto e si stanno avvicinando alle grandi”.
“Ederson e Lookman? Io vorrei rimanessero entrambi. Non ho fatto richieste di giocatori che ho allenato in passato”.
“E’ la mia prima volta in Champions. Non ho timore, ma grande curiosità. Vedremo al momento come affrontare tutte queste grandi squadre, è una bella sfida anche per me. “
“Differenze con Gasperini? Principalmente nel gioco d’attacco, ma è chiaro che ogni allenatore può avere analogie con altri, ma poi ognuno va per la propria strada”
“L’Atalanta ormai è un club diventato grande, è il mio obiettivo sarà quello di tenere l’asticella sempre alta. Sono in linea con le aspettative dei tifosi”.
“A me piacciono giocatori che si adattano ad ogni tipo di situazione. In particolare mi piace De Roon, perché è uno che può giocare tutte le fasi, offensive e difensive”.
“La Premier è un campionato in cui ci si affida meno alla tattica e più allo spettacolo. C’è più cura sui calci piazzati e sulla statistica. Il loro modo di lavorare che ho imparato in quei tre mesi mi potrà essere utile quì”
“Al Torino ho avuto Miranchuk e Zapata che arrivavano dall’Atalanta, e mi ha sorpreso subito la loro cultura del lavoro. Per questo sono stato entusiasta quando ho saputo di arrivare all’Atalanta”.
Testualmente, questi sono i passaggi della sua prima conferenza stampa. ovviamente il mercato e i mesi successivi modelleranno molto la squadra, ma trarre giudizi affrettati a inizio giugno è un esercizio molto impegnativo. Se andrà bene sarà una buona scelta (e sappiamo come partì Gasperini a Bergamo prima dell’inizio del ciclo vincente), se andrà male sarà una scelta azzardata alla Thiago Motta alla Juve e sarà catalogato tra le scelte infelici.
L’unica cosa che serve è avere pazienza e tenere l’ottimismo. Sarebbe difficile per chiunque prendere il posto di uno che ha fatto raggiungere vette all’Atalanta mai esplorate, neppure col grande Emiliano Mondonico. Anche allora sappiamo bene quanto fu difficile nel 1990 per Pierluigi Frosio (subito esonerato) e per Bruno Giorgi arrivare dopo un allenatore che conquistò una semifinale di Coppa delle Coppe e due piazzamenti in Coppa UEFA consecutiviy. Nonché delle difficoltà in cui andò incontro Francesco Guidolin nel 1993 dopo la grande stagione di Lippi.
AL VIA L’EURO UNDER 21 DEI TRE BERGAMASCHI – Giovedì 11 scatta anche l’Europeo Under 21 in Slovacchia, che vedrà la nazionale di Carmine Nunziata esordire contro la Romania, in un girone con i padroni di casa della Slovacchia e con la Spagna. Osservati speciali i tre bergamaschi: oltre a Matteo Ruggeri, all’ultima fase con l’Under 21, essendo un classe 2002 non potrà più essere convocato nel nuovo biennio che partirà da settembre, ci sono anche il portiere Jacopo Sassi, del Crotone ed il centrocampista Issa Doumbia, del Venezia, entrambi nati a Treviglio. Ultima vittoria degli azzurrini nel 2004, da allora solo una finale raggiunta nel 2019, e nelle ultime due edizioni sempre eliminati nella fase a gironi. Finale il 28 giugno.
NAZIONALE A PIEDI– Dopo l’esonero di Spalletti la nazionale azzurra è alla ricerca del nuovo ct, dopo il rifiuto di Claudio Ranieri ad essere il successore. Il più indiziato ora sembra Gennaro Gattuso, che starebbe prevalendo su Daniele De Rossi . C’è tempo fino al 5 settembre, quando l’Italia verrà a Bergamo ad affrontare l’Estonia, in un girone che dopo il tonfo con la Norvegia e la vittoria poco esaltante di lunedì contro la Moldova si è fatto in salita.
Giovedì 12 giugno 2025