Paci' Paciana punisce lo Spione
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Paci' Paciana era un uomo grande e forte e coraggioso; dicevano che era il padrone della Val Brembana perche' la percorreva da cima a fondo, in lungo e in largo. I suoi parenti gli volevano bene e anche la gente gli voleva bene; lui aiutava tutti quelli che avevano bisogno, li difendeva dai pericoli e rubava ai ricchi per soccorrere i poveri: per questa ragione era ricercato dai gendarmi. Una notte era tornato nella sua casa sul Ponte di Zogno ; un tale lo aveva visto arrivare ed entrare in casa . Era corso dai gendarmi a far la spia e raccontare che il Paci' Paciana era entrato nella sua casa. I gendarmi si sono affrettati sul posto e hanno circondato le case per prenderlo; ma quando Paci' Paciana si e' accorto dell'accerchiamento e' andato sul terrazzino che guarda dalla parte del fiume : il fiume era in piena e aveva molta acqua . Paci' Paciana senza esitare un momento , si butta a capofitto nell'acqua e a nuoto , lasciandosi trasportare dalla corrente non visto dai gendarmi, raggiunge la riva opposta piu' a valle all'incirca dove c'e' la stazione ferroviaria. I gendarmi che entrati nella sua casa non lo avevano trovato, lo cercarono dappertutto ma lui, che era coraggioso e furbo , era salito in paese e si era nascosto nel pollaio del comandante dei gendarmi. Questo pollaio era attiguo alla caserma che si trovava in piazza a sinistra guardando alla scalinata grande della chiesa. Cosi' dal suo nascondiglio Paci' Paciana vide entrare in caserma i gendarmi di Napoleone il comandante e anche lo Spione . E lui riconobbe chi era questo spione. Quando venne la notte , Paci' Paciana quieto quieto usci' dal suo nascondiglio. Ma prima di andarsene tiro' il collo a una gallina del comandante dei gendarmi, senza farla gridare. Poi col coltello taglio' le zampe della gallina e le attacco' alla porta della caserma con un biglietto di ringraziamento per il comandante. Se ne ando' tranquillamente e non visto da alcuno con la gallina in mano e subito si reco' da un altra parte del paese, dove c'era la casa della spia. Si mette sotto la porta e lo chiama dicendogli che aveva da affidargli un certo lavoro. L'altro scende le scale e apre la porta e quando vede Paci' Paciana dice che non ha tempo di fare quel lavoro e fa per chiudere la porta . Ma Paci' Paciana gli punta il fucile addosso e dice : "Il tempo per fare la Spia pero' l'hai trovato; ora sta' zitto e vieni dietro a me' ".    Gli fece cavar le scarpe e se lo trascino' dietro a piedi nudi fino al Fondone di Poscante ; lo spione era stanco morto , non riusciva piu' a camminare perche' aveva i piedi tutti tagliati. Allora Paci' Paciana si e' fermato e lo spione si e' messo a piangere e a giurare che la spia non l'avrebbe fatta mai piu' per nessuno. Mosso dalla compassione Paci' Paciana depose il suo schioppo e prese l'uomo e lo lego' a un albero e invece di ucciderlo, lo lascio li' legato all'albero.  Se ne ando' per le montagne , che erano il suo rifugio e la sua salvezza.   Quando, dopo aver molto camminato , arrivo' a Selvino incontro' un giovane : lo chiamo' e gli mise in mano un marenghino d'oro : poi lo mando' a Zogno dal Comandante dei gendarmi con un biglietto. Quando il Comandante lesse il biglietto ando' su tutte le furie e divento' rosso dalla rabbia . C'era scritto di andare a prendere il suo amico spione che stava nel bosco di Poscante legato a un albero. Quando il Comandante libero' l'uomo , questi era piu' morto che vivo ; e continuava a ripetere a se stesso che la spia non l'avrebbe piu' fatta .
 



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