Come Paci' Paciana divento' Bandito
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Lo chiamavano Paci' Paciana ma il suo nome era Vincenzo Pacchiana Era nato a Poscante nella frazione che anche oggi chiamano il Ponte di Zogno e faceva l'hoste proprio sul ponte di Zogno. La sua osteria era attigua a quella del Bianco e quella del Bianco esiste tutt'ora. La casa di Vincenzo Pacchiana si vede ancor oggi; tra le poche case appena dopo il Ponte a picco sul fiume, e' quella che ha il tetto piu' basso. La strada che vi passa e' la strada vecchia che una volta andava a Bergamo, che percorreva la riva sinistra del Brembo e lo attraversava al Ponte di Zogno. Era dunque un transito obbligato per mercanti e viaggiatori ed era un posto di tappa ; ecco perche' c'erano varie osterie una accanto all'altra.  Una sera, nell'osteria di Vincenzo Pacchiana , arrivarono due viaggiatori di passaggio e si fermarono a mangiare e a dormire. Prima di ritirarsi dicono all'oste di chiamarli l'indomani molto presto, perche' avevano fretta di partire; e chiedono anche che nello svegliarli gli dicesse l'ora essendo privi di orologio. E il Paci' Paciana risponde che se loro non si fossero svegliati avrebbe pensato lui a chiamarli; e quando a saper l'ora lui era disposto a prestar l'orologio del suo povero padre. E cosi' consegno' l'orologio del suo povero padre ai due sconosciuti; lui era fiero e ci teneva molto a questo orologio.  Al mattino che i due si alzano senza che li avesse chiamati e lui si alza a sua volta per  aprire la porta e preparare il grappino da bere. Ma non era ancora sceso in basso che s'accorge con stupore che i due se ne sono andati; insospettito da questa fretta , corre di sopra nella stanza dove avevano dormito quei due a cercare il suo orologio ; ma sul comodino non c'era, nell'armadio non c'era, sotto i letti non c'era nulla. Pensa subito che l'abbiano rubato loro e corre giu' di nuovo per le scale, esce sulla strada e corre verso il ponte giusto in tempo per vederli mentre si incamminavano. Svelto come era li rincorre e li raggiunge in mezzo al ponte , li ferma e dice:  "Voi avete dimenticato di restituirmi il mio orologio; datemelo subito". Loro rispondono che non avevano nessun orologio e che non capivano che cosa volesse. Vincenzo Pacchiana , infuriatosi , ne prende uno per il collo mentre l'altro scappa a gambe levate ; ma nonostante questo l'uomo non restituisce l'orologio. Allora il Pacchiana lo prende per le mani e forte com'era , lo sbalza al di la' della spalletta del ponte e lo lascia penzolare nel vuoto: "Se non tiri fuori il mio orologio ti lascio andare". Il ponte e' assai alto e l'uomo guardato il precipizio di sotto, tutto tremante risponde di tirarlo su, che avrebbe restituito l'orologio. Vincenzo Pacchiana lo fa risalire , lo tiene saldo per un braccio mentre l'altro leva di tasca l'orologio e lo consegna. Vincenzo Pacchiana gli molla un malrovescio di traverso sul muso e con una pedata lo lascia andare. Ma l'altro , che era un malandrino, appena visto che Vincenzo Pacchiana e' rientrato nella sua osteria , e' corso dai gendarmi a denunciarlo. Ecco che cosa racconto': lui e il suo amico erano andati a mangiare e a dormire nell'osteria del Pacchiana al Ponte di Zogno. Forse durante la notte , mentre loro erano profondamente addormentati , lui aveva rubato il loro orologio. E disse anche che quando chiesero la restituzione, lui li aveva conciati a botte. Ma questo non era vero !!! I gendarmi (erano quelli di Napoleone al tempo del Regno Italico ) credettero a questo malandrino e subito andarono nell'osteria di Vincenzo Pacchiana per arrestarlo. A nulla valsero le proteste del Pacchiana che a sua volta racconto' la storia; i gendarmi non credettero a lui e credettero invece al forestiero ladro. Vincenzo Pacchiana fu arrestato e messo in progione ; fu fatto anche il processo al quale deposero i gendarmi che avevano creduto al forestiero. Cosi' fu condannato e dovette restare in prigione per un certo tempo. Quando Pacchiana fu di nuovo libero, era molto mutato; l'ingiustizia che aveva subito senza potersi difendersi lo aveva trasformato . Disse a se' stesso che qualcuno avrebbe pagato tutto questa ingiustizia. Ed ecco come divenne bandito: tutte le volte che in paese si verificava un furto , era lui il colpevole. Allora fuggi' e si diede alla macchia; la sua storia e' lunga e la racconteremo un altra volta. Ma Paci' Paciana era un bandito di quelli buoni e anche onesto .
 
 

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