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Una pietra sopra l’altra: nei muri a secco una nuova professione (video-intervista)

Uno dei corsisti all'opera (Copyright Valbrembanaweb)

Un nuovo lavoro, con tanto di certificazione. Un lavoro legato strettamente alla notra terra, alle sue costruzioni in pietra, tipiche, per esempio della Valle Taleggio e di Carona. Si è concluso il corso per diventare “Professionisti delle costruzioni in pietra a secco” (una trentina i partecipanti): muretti, muri (e terrazzamenti), tetti in piöde, baitelli e percorsi lastricati. Tutto senza cemento, come anticamente.

Il progetto si chiama “p-ART Una pietra sopra l’altra“, volto alla tutela e alla salvaguardia dei manufatti e della tecnica costruttiva in pietra a secco, patrimonio Unesco. Progetto che ha come ente capofila il Gal Valle Brembana 2020 (con i Gal Valtellina e Gal Lecco-Brianza). La parte pratica si è svolta a Corna Imagna, Fraggio di Taleggio e Pagliari di Carona.

“Oltre al recupero dei muretti – spiega il presidente del Gal Val Brembana Lucia Morali – il progetto si connota per il grande valore turistico. Tante le persone che si sono fermate a Fraggio o Pagliari per osservare i corsisti all’opera. A Fraggio, poi, alcuni dei proprietari delle case hanno poi recuperato da soli alcuni muretti. Un progetto per il recupero del territorio, per fare scoprire quanto è bello e importante mantenerlo”.

“Un progetto che è nato nel 2019 – aggiunge Luca Personeni, vice presidente del Gal Val Brembana – su stimolo proprio del territorio che chiedeva di valorizzare ciò di cui il territorio è permeato: muri a secco e tetti in piöde. Un’arte che potrà diventare una grande opportunità culturale ed economica perché figure di questo tipo sono ancora molto poche ma ricercate”.

VIDEO INTERVISTE

Mercoledì 3 agosto 2022

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