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Itinerario Scientifico-
Naturalistico - Anche se non ricade tutta nei confini del Parco delle Orobie,
la valle e' di fatto, un grande parco, ricco di verde, di essenze rare
e di fossili oltre che di specie animali che si possono incontrare un po'
dovunque, lungo il Percorso delle Cime o anche nel primo praticello o nrl
bosco ai margini dei paesi: basta muoversi con l'occhio attento. Tutti
gli itinerari descritti sono interessanti anche dal punto di vista naturalistico;
una segnalazione particolare la si puo' spendere per il quarto che, suggestivo
in tutto il suo tratto e , tra l'altro, con sorgentine ricche di fauna
macroinvertrebrata, porta alla meraviglia della sorgente dell'Enna. Per
l'appassionato della fauna minuscola suggeriamo oltre a questa e al percorso,
Salzana-Fraggio la visita a due sorgenti che sono tra i piu' importanti
biotipi della Valle Taleggio.
La sorgente Mufolenta si
trova lungo la "strada bassa", vecchia carrareccia costruita dai vedesetesi
a inizio secolo e che da Olda-Vedeseta portava al Buco, nell'Orrido. La
zona quella dei tornanti non molto prima del ponte crollato sull'Enna.
Lungo la strada la roccia e' molto scura e fittamente stratificata (Argilliti
di Solto) ma in prossimita' dei primi tornanti compaiono dei calcari chiari,
compatti (Dolomia principale). Al contatto tra queste due formazioni una
disastrata vasca in pietra ci rivela la sorgente. Qui nulla di particolare
ma, se ci affacciamo sul ripido versante dove si dirigono le sue acque
notiamo che queste scorrono su di un grande ammasso di concrezione calcarea,
da esse depositato, col favore di un ampia coltre muschiosa. Postandoci
alla base di tale ammasso e seguendolo, ci accorgiamo che tale fronte di
concrezione (detta impropriamente anche di tufo calcareo) prosegue per
un buon tratto, in questo caso e' "fossile". L'ammasso rivela tratti con
l'impronta ben evidente di tubuli di muschi e di foglie che furono inglobate
dal concrezionamento. Sempre sul versante ai piedi di Olda i minuscoli
molluschi acquatici sono meglio osservabili in una serie di sorgenti che
si inoltrano lungo la carreggiata che si stacca dalla "Strada bassa" e
scende al Ponte dei Senesi. Qui e' presente anche il minuscolo crostaceo
Gammarus balcanicus. |
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Alberghi,
Hotel, Ristoranti Pizzerie, appartamenti, negozi, prodotti Tipici a Taleggio
Albergo
della Salute (Costa d'Olda)
L'Albergo della Salute ha
ottenuto la certificazione del proprio Sistema di Gestione Integrato. Qualità
Sicurezza Ambiente da parte dell' Organismo Internazionale Det Norske Veritas.
Pizzeria
Palazz dol Miro (Peghera di Taleggio)
Immersa nel verde della
Valle Taleggio, con una splendida vista sulla cornice di monti che la circondano,
la pizzeria Al Palazz dol Miro offre ai propri clienti la possibilità
di gustare in un ambiente raccolto e famigliare la versione orobica del
piatto mediterraneo per eccellenza.
Cadeambros (Peghera di Taleggio)
Ca de Ambros di Arnoldi, vendita formaggi dalla Valle Taleggio.
Lo Strachitunt, il Branzi, Formai de Mut ecc. ecc.
Lo Strachì Tuntè un formaggio erborinato appartenente
alla famiglia degli stacchini. Prodotto in Valtaleggio dai nostri antenati
dalla fine del 1800 a pochi decenni fa, il formaggio Strachì Tunt
è un prodotto dal grande valore nutrizionale e dal gusto tipicamente
aromatico.
ll Taleggio,
D.O.P della CÀdeAMBRÖS appartiene alla categoria degli stracchini,
formaggi di origine lombarda caratterizzati da pasta molle e forma generalmente
quadrata. Anche se non esistono riferimenti storici precisi sembra che
il nome Stracchino derivi dal termine dialettale “stacch” vale a dire stacco,
stanco, poiché questi formaggi erano prodotti a fine estate nelle
vallate alpine con il latte proveniente da animali stanchi dopo il lungo
viaggio di ritorno dai pascoli d’alta quota.
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Fotografie
di Taleggio
E ancora possiamo far risuonare
i nostri passi sui ciottoli di mulattiere ben conservate o emozionarsi
davanti alla fontana di S. Carlo o seguire per un tratto gli antichi confini
di Stato - sottolineati dai poderosi cippi (termenu') dell'ultima delimitazione
confinaria, 1760 - dal sagrato di S. Bartolomeo, in antico chiesa parrocchiale
di Vedeseta, fino a Vaccareggia passando per il Cantello a est di Reggetto.
E infine possiamo farci prendere alla magia della Corna di Pizzino con
le case abbarbicate e il suo castello guelfo che non c'e' piu'.
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Ricerca:
Taleggio
Talvolta la storia è
costretta a indovinare. “Fortuna che ci è avvezza”, commenta - sempre
attuale - Alessandro Manzoni (“I Promessi Sposi, cap. XIII). E’ nella sua
modestia, il caso di quest’immagine emanante nell’originale, grazie anche
alle “nuances” del viraggio-seppia, il fascino sottile di ciò che
ci proviene dal passato. Nessuna indicazione, fuorché, sul retro,
l’impronta d’un timbro-datario: “24.6.1909 – Sac. Carlo Artusi – Parroco
Vedeseta”. |
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Cartoline
antiche di Taleggio
L'origine del nome Taleggio,
deriva dalla base latina "TILIETULUM" nel significato di "piccolo tiglietto"
attraverso una forma di "TILETLUM" diventa poi TILLEGGIO . I primi abitatori
furono probabilmente cacciatori o pastori, si dice provenienti dalla vicina
Valsassina, che via via trasformarono le basi di pascolo in sedi stanziali.
Nel dialetto gli echi di linguaggi prelatini, ligure, retico, celtico,
ma tanto, tantissimo latino. |
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Cenni
Storici di Taleggio
Con l'avvento della Repubblica
Cisalpina (1797) cadono i confini di stato e anche le autonomie e i confini
comunali e Taleggio e Vedeseta vengono accorpati per decreto in un unico
municipio. Ma per poco. Dopo la sconfitta Napoleonica di Waterloo si ricostituiscono
immediatamente i due tradizionali comuni. Che lungo l'Ottocento vedono
consolidarsi un fenomeno che aveva preso l'avvio gia' nel secolo precedente,
sotto Maria Teresa d'Austria: aumenta la popolazione e anche la ricchezza
(relativa, ben s'intende: l'emigrazione e' stata una tenace compagna della
gente di Valtaleggio almeno dal 1500 in poi) rappresentata dall'incremento
del bestiame. Di questa crescita ci e' stata lasciata testimonianza nelle
centinaia e centinaia mirabili edifici rurali (stalle, baite, portici,
cascine) che ancora oggi, haime' putroppo sempre meno punteggiano il territorio.
Il novecento, infatti, con le sue vorticose trasformazioni, ha interessato
anche questa vallata. |
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Arte
a Taleggio
Le belle chiese parrocchiali
che conservano alcune pregevoli opere d'arte, i semplici, ma suggestivi
oratori sparsi un po' in tutte le contrade, gli antichi nucclei oggi quasi
disabitati sono, assieme all'ambiente naturale, gli aspetti piu' interessanti
della Val Taleggio. |
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Formaggio
- Stracchino Taleggio
il Taleggio è un
formaggio di origini antichissime, forse anteriori al X secolo. Documenti
risalenti al 1200 fanno riferimento ai commerci e agli scambi di cui era
oggetto il Taleggio, insieme ad altri formaggi. La zona d'origine
è la Val Taleggio, da cui deriva il nome del formaggio, in provincia
di Bergamo. I valligiani avendo l'esigenza di conservare il latte eccedente
il consumo diretto, iniziarono a produrre del formaggio che, una volta
stagionato in "grotte" o casere di vallata, poteva essere scambiato con
altri prodotti o commercializzato. Crescendo sempre più il consumo
di Taleggio, la produzione si è progressivamente estesa nella pianura
Padana, dove hanno cominciato ad operare molti caseifici, generalmente
di piccole e medie dimensioni, i quali sono riusciti ad equilibrare la
tecnologia produttiva tradizionale, mantenutasi sostanzialmente la medesima,
con le innovazioni tecnologiche susseguitesi in quasi mille anni di storia. |
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Lo Strachì
Tunt è un formaggio erborinato appartenente alla famiglia
degli stacchini. Prodotto in Valtaleggio dai nostri antenati dalla fine
del 1800 a pochi decenni fa, il formaggio Strachì Tunt è
un prodotto dal grande valore nutrizionale e dal gusto tipicamente aromatico. |
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La
Valle Taleggio
Si puo' giungere in questa
verdissima conca della Val Taleggio, posta a circa 1000 metri di quota
sul livello del mare, da tre diverse vie, in ogni caso il turista avra'
un impatto tutto particolare con questa realta' geografica. Cerchiamo di
illustrare questi tre incontri del visitatore con la Val Taleggio. Mettiamo
il caso che in Val Taleggio vi si giunga da Brembilla, dopo aver superato
il ridentissimo borgo alpino che a nome Gerosa.
Giunge alla Forcella di Bura
e di colpo il panorama gli appare vastissimo: aspre giogaie rocciose a
destra, cupi macchioni boscosi giu' nel fondovalle, poi pascoli immensi
in cui sono inseritie le "cinque sorelle" (la solatia Peghera, Vedeseta
che ne sta' sdegnosamente appartata, Olda a cavallo del colle, Sottochiesa
con la sua torre pendente, Pizzino arcigno, difeso dal castello )..... |
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Valle
Taleggio - Itinerari naturalistici
La Val Taleggio ha una precisa
identità storica e un passato di fiera indipendenza. Fino all’inzio
di questo secolo l’accesso alla valle era possibile solo attraverso i valichi
poco battuti della Forcella di Bura, per chi veniva da Bergamo attraverso
la Valle Brembilla, del Culmine di San Pietro per chi proveniva dalla Valsassina
e del Passo di Baciamorti per i collegamenti con l’Alta Val Brembana attraverso
la Val Stabina. Ora la strada provinciale consente di accedere direttamente
dal fondovalle superando il suggestivo e spettacolare orrido scavato dal
Torrente Enna tra il Monte Cancervo e il Monte Sornadello. |
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